AS.TRO ribadisce il proprio impegno, sia come rappresentanza dei gestori, sia come componente dell’Area giochi e intrattenimento di Confindustria s.i.t., a collaborare con tutte le Amministrazioni Comunali, affinché il GIOCO LECITO diventi una risorsa per il territorio e non una fonte di problematiche.
Per queste ragioni, anche di fronte a scelte amministrative “oggettivamente” non condivise, come la limitazione temporale d’orario di esercizio delle new slot (installate presso i locali muniti di articolo 86 TULPS), adottata, per esempio, dal Comune di Empoli, AS.TRO non sceglie lo scontro o la protesta fine a se stessa, ma un dialogo costruttivo che elimini la situazione di antagonismo tra GIOCO LECITO e Amministrazione Comunale.
Per dialogare e confrontarsi, pertanto, bisogna anche possedere l’umiltà di rispettare le posizioni di chi, al cospetto di situazioni sociali che hanno interessato (e in certi caso allarmato) le strutture e le risorse dell’Amministrazione, ha cercato di attivarsi per affrontarle.
Se per gli addetti al settore è evidente che la scelta di limitare una componente del gioco lecito non costituisce altro che un benefit all’offerta illegale e clandestina del gioco d’azzardo, per una Amministrazione Comunale le contromisure economicamente sostenibili e prontamente attivabili per affrontare socialmente certi fenomeni, non sono poi così tante.
Posto che AS.TRO si è attivata per “far conoscere” al Comune di Empoli l’esistenza di un “settore (anche) socialmente sensibile”, disponibile ad aiutare l’Amministrazione in percorsi alternativi alla limitazione oraria, è chiaro che prima sarà possibile attivare le iniziative di informazione responsabile al pubblico e ai punti vendita, prima si potrà attivare il processo di revisione della ordinanza che spegne le slot nei bar sino alle 14,00 (si badi che prima dell’intervento di AS.TRO l’idea era di fissare alle 17,00 l’orario di accensione).
In breve: più in fretta farà il settore a sostenere un civico percorso di bonifica territoriale che porti il GIOCO LECITO ad essere tutelato, ben distinto dal gioco illegale, e prudentemente distribuito con avvertenze per l’utenza, tanto prima l’Amministrazione potrà constatare la sostenibilità sociale delle awp collegate in rete e gestite in locali dove l’informazione responsabile sia un accettato onere degli esercenti.
Ovviamente c’era una alternativa: quella che ai tempi dei videopoker era la normale prassi di confronto tra operatori e Istituzioni: il ricorso a qualche Giudice e l’instaurazione di battaglie giudiziarie dall’esito aleatorio.
AS.TRO ha preferito scommettere sul lavoro e sulla integrità delle imprese di gestione.
Oggi i gestori seri sono chiamati a sopportare un provvedimento sicuramente non positivo e foriero di ingiuste perdite di incasso, benché porti con sé la possibilità di un maggior controllo nei pubblici esercizi e quindi maggiore sorveglianza sul gioco illegale; l’augurio di tutti è pertanto che tale provvedimento duri il meno possibile, grazie all’impegno messo in campo dagli operatori per informare l’utenza a comprendere “dove finisce il gioco e inizia il problema”.
A qualche collega potrà sembrare che tale “attitudine pedagogica” poco si addica al nostro “duro” settore, ma a nessuno è richiesto di mettersi un camice bianco o di diventar filosofi, bensì solo di rendersi partecipe di un progetto di diffusione di informazioni e di sensibilizzazione degli esercenti.
Del resto, se si è già visto cosa succede a non far nulla (slot spente sino alle 14,00), lo stimolo per attivarsi non dovrebbe mancare.