Skip to main content
Logo Confindustria
Know your limit. Play within it.

Albo del gestore: in tre puntate l’esame delle norme

5 Maggio 2011

Il regolamento AAMS, attuativo della disposizione di Legge che ha istituito l’elenco degli operatori della raccolta di gioco a mezzo di apparecchi, ha suscitato una illuminante divaricazione di commenti.
Da un lato, se ne è favorevolmente salutata la promulgazione in coerenza con le costanti rivendicazioni che per anni hanno contrassegnato la compagna di sensibilizzazione sul diritto del gestore al suo riconoscimento giuridico.
Dall’altro lato, lo si è giudicato l’ennesimo atto negativo perpetrato da un sistema che vuole la morte del gestore in quanto soggetto privo di concessione pubblica e quindi scollegato dalle logiche che “la stanza dei bottoni” porterebbe avanti per trasformare l’anarchia degli antichi noleggi, in un disciplinato e gerarchico contesto economico, ad elevata professionalità e a marginalità di utile rigorosamente contingentata e fiscalmente blindata.
Il Paese è libero e le opinioni pure, ma la logica risponde, invece, a regole ferree che determinano quale ragionamento coglie nel segno e quale, invece, si limita, tanto a rimpiangere un passato che non c’è più, quanto a spaventarsi (giustamente) per il futuro che verrà.
Chi ha rivendicato il diritto del gestore al riconoscimento giuridico dell’attività di partnership con il Concessionario, ha sempre sostenuto che questa tappa costituisse l’inizio della “fine” per un certo tipo di gestore, e l’inizio di una nuova era per un “altro tipo” di gestore, cercando di far capire in ogni modo possibile ed immaginabile che solo la “evoluzione industriale” delle aziende di gestione poteva garantire loro il futuro. Oggi ci accorgiamo, che solo le imprese organizzate, strutturate e finanziariamente sane potranno espletare in tempi ristretti le pratiche per l’iscrizione all’albo, reperire le fideiussioni, rispettare le scadenze di versamento PREU, mantenere l’azienda in condizione di regolarità non incorrendo in sanzioni per violazioni alle norme (anche le più piccole) sul gioco lecito.
AS.TRO risponde alle direttive della propria base, e da essa, per anni, sono pervenute sollecitazioni a fare qualcosa che consentisse una “remunerazione di classe”, per tutte quelle imprese che rinunciavano ad una fetta di utile proprio per dotarsi di una organizzazione e di una impostazione aziendale in grado di riflettere esattamente le doti sopra richiamate. Per anni ci è stato chiesto “perché” ci si dovesse comportare in modo così virtuoso, investire così tanto nell’organizzazione, rinunciando alle tante opportunità di espansione commerciale che si potevano cogliere usando il PREU per “far posti” (per poi trattare il rientro con il Concessionario a suon di cambiali a 5-6 anni), e patendo addirittura la concorrenza di chi “il posto” te lo prendeva con un totem o un netshop.
Oggi un dato è certo: iscriversi all’albo ha senso solo se si è in grado di assumersi anche gli oneri inerenti alla pratica dell’esercente che si “serve”(e che notoriamente nulla fa); ciò è compatibile solo con quelle realtà aziendali che, per anni, hanno sofferto della mancata remunerazione (in termini concorrenziali) dei loro investimenti, ma che oggi sono chiamate a monetizzare proprio la loro organizzazione di servizio anche in termini di capacità espansiva. AS.TRO assiste e patrocina “queste” aziende, e a queste aziende fornirà ogni e più utile supporto per velocizzare e standardizzare le procedure.
L’Analisi normativa del decreto sull’albo del gestore avverrà in tre tranches consecutive che saranno pubblicate a partire da domani, e che ci si augura possano costituire la prima base documentale per i gestori AS.TRO nel loro processo di informazione all’esercente sulle nuove regole introdotte nel sistema gioco lecito.
Chi usufruisce della rivista infogaming, troverà, già nel numero di maggio, un primo utile supporto per comunicare all’esercente il significato dell’albo.

I NOSTRI PARTNER

Logo snaitech
Logo Astro
Logo codere
Logo ASTRO