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Area Giochi e Intrattenimento di Confindustra Sit verso la Federazione: su Gioconews.it l'intervista al presidente Acadi Giovanni Maggi

7 Febbraio 2011

Riportiamo nel seguito una interessante intervista rilasciata dal Presidente ACADI (Associazione Concessionari Apparecchi da Intrattenimento che riunisce le società Sisal, Cogetech, Codere, Cirsa e Gmatica) Giovanni Emilio Maggi al quotidiano online Gioconews.it nella quale si traccia un bilancio dell’attività dei concessionari di rete – partendo dalla presentazione dei giorni scorsi del nuovo sito internet Acadi.it – e della trasformazione dell’Area Giochi e Intrattenimento di Confindustria sit in Federazione dei giochi.

“Mi ritengo molto soddisfatto del riscontro che abbiamo avuto con l’iniziativa di martedì scorso. La comunicazione è un percorso in cui occorre molta pazienza e costanza, e da subito ho potuto verificare sia l’interesse che l’iniziativa di Acadi ha suscitato, sia la notevole mole di lavoro che ci attende per dare continuità. La stampa non specialistica non ha ancora strumenti idonei per fare le corrette valutazioni su alcuni parametri del settore come, ad esempio, il fatto che gli oltre 30 miliardi di raccolta delle New Slot nel 2010, si riducano poi ad una disponibilità di 3,3 miliardi per la retribuzione dell’intera filiera, per non parlare della questione relative alle penali, talvolta ancora erroneamente assimilate ad una vicenda di natura fiscale, quando invece di tratta di mere vertenze di carattere contrattuale sorte per una singolare interpretazione delle clausole delle convenzioni”.

C’è ancora molto da fare, è evidente, ma c’è anche di che essere soddisfatti per quanto fatto fino ad oggi, dunque.

“Il sistema del gioco legale negli ultimi anni è cresciuto fino a raggiungere il podio dell’industria italiana, e tali performance sono, per l’appunto, un risultato di sistema, parimenti ascrivibile agli operatori dei vari comparti di settore e all’Amministrazione che li coordina e li controlla. La mia soddisfazione più grande, pertanto, è vedere all’interno di Confindustria S.i.t. la presenza di tutti i comparti del gioco lecito, non solo i Concessionari, uniti per ottimizzare i margini di sviluppo e per fornire alle Istituzioni un interlocutore politico e tecnico capace di una sintesi di sistema e di una visione complessiva dei meccanismi di redditività. Acadi con il suo nuovo sito offre uno strumento di comunicazione che renda merito di questa realtà, e che consenta di conoscere i dati di settore, troppo spesso lasciati alla libera intuizione”.

E a livello di comunicazione il settore saprà ‘fare sistema’?

“Nel lavoro, il settore fa sistema ogni giorno, e l’esperienza del tavolo della redditività, inaugurato lo scorso 21 ottobre alla presenza del sottosegretario onorevole Alberto Giorgetti e del Direttore generale di AAMS Raffaele Ferrara dimostra che anche nel confronto istituzionale l’operatore del gioco lecito in quanto tale, a prescindere dal segmento di appartenenza, si compatta attorno all’interesse comune. Questa è la base che mi piacerebbe usare per la nostra comunicazione. La comunicazione, infatti, serve per tutelare una realtà da erronee o false rappresentazioni della stessa. La realtà è che il nostro lavoro di Concessionari new slot non avrebbe motivo di essere se non esistesse l’operatività dei gestori e degli esercenti, e prima ancora dei produttori di apparecchi che mettono sul mercato prodotti performanti. Per chi non ha potuto ascoltare il mio intervento di presentazione del nuovo sito, ricordo che nel mio discorso, pur rappresentando ovviamente solo i Concessionari di Acadi, mi sono sempre espresso in termini di industria del gioco, settore o filiera di settore, espressioni peraltro utilizzate anche dal Direttore Generale di Confindustria S.i.t. Luigi Perissich, giustamente impegnato a evidenziare il riconoscimento imprenditoriale dell’intera filiera del gioco”.

 

Il sistema a cui si riferisce si limita però alla realtà di Confindustria servizi innovativi e tecnologici?

“Nell’operatività quotidiana il sistema ‘globale’ esiste e non esclude proprio nessuno. Poi esistono le rappresentanze e le rispettive scelte. Io difendo la scelta di Acadi di coltivare la collaborazione con chi si riconosce nei principi e nei valori della più autorevole Federazione di Industriali del mondo, il che non significa non confrontarsi e non collaborare anche all’esterno di questo perimetro. Lo stesso sito web di Acadi nasce anche per difendere questa scelta di fondo, improntata a mettere a disposizione uno strumento utile per comunicare all’esterno come il gioco lecito realmente opera, con quanta attenzione si approccia alle esigenze e ai diritti della sua utenza, ma anche per esaltare ciò che unisce Acadi alle altre realtà associative aderenti a Confindustria S.i.t”.

In termini di organizzazione del settore pensa ci sia ancora molto da fare?

“Il gioco lecito è una realtà giovane, i cui contorni organizzativi sono strettamente collegati alle procedure amministrative predisposte da AAMS di lavoro da fare ne abbiamo e ne avremo sempre tanto, basti pensare al percorso che ha interessato la figura del gestore che nel 2004, all’atto della nascita del settore era priva di inquadramento giuridico e industriale ed ora è un attore essenziale del mercato, al centro di un importante progetto istituzionale come quello del’albo, indispensabile strumento per la qualificazione e il riconoscimento professionale, che i Concessionari di Acadi hanno sempre appoggiato. A livello confindustriale, inoltre, mi permetto di richiamare le parole del Dottor Perissich, volte a ribadire che “si sta già lavorando alla creazione di una federazione di filiera per poter offrire a tutte la associazioni aderenti una struttura organizzativa più forte e più adatta agli obiettivi che il settore si pone”. Concessionari, Gestori, Costruttori, ovvero gli operatori del gioco lecito, solo pochi anni fa assolutamente disuniti e non organizzati, adesso hanno una forza di rappresentanza tutta diversa e sono diventati un elemento di importante attenzione per il mondo confindustriale”.

Impegno nella crescita, impegno nella comunicazione, impegno nell’innovazione tecnologica. Come si può spiegare a un pubblico eterogeneo l’impegno sul tema delle ludopatie?

“Il tema della ludopatia è mal rappresentato all’opinione pubblica, e pertanto accolgo con favore la linea che sul punto ha adottato la legge di stabilità 2010, ovvero la collocazione dei fenomeni di gioco problematico e eccessivo in un progetto istituzionale che coinvolga organismi e Autorità pubbliche, lasciando i tanti che della tutela concreta del giocatore poco sanno e poco possono fare, al di fuori del tempio. Tutti gli operatori del settore hanno fatto, sino ad ora, quello che potevano, ma senza una regia nazionale e un’Autorità di controllo che razionalizzasse priorità e obiettivi, non si poteva mettere in campo una strategia di sistema.

La legge di stabilità riconosce nella sicurezza del gioco e nell’ innocuità della sua fruizione, due obiettivi istituzionali per l’intero settore, per AAMS e per gli Enti locali. Questo è un approccio serio a cui Acadi, direttamente e per il tramite delle aziende associate, non farà mancare il suo appoggio, nella assoluta certezza che nessuna altra componente sarà da meno, e non certo per buonismo di maniera, ma per la serietà che normalmente contraddistingue la valutazione di impatto territoriale-ambientale-sociale di una grande industria”.

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