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AS.TRO in audizione al comune di Livorno: le dichiarazioni del consigliere Andrea Laterza

11 Febbraio 2019

Abbiamo presentato la nostra proposta al Comune di Livorno, spiegando le nostre osservazioni sul meccanismo delle distanze minime e sui limiti orari previsti nel nuovo regolamento sui giochi, esprimendo le perplessità per misure che in altri Comuni spesso non si sono rivelate efficaci. La Commissione congiunta si è riservata di convocare un tavolo tecnico a breve, prima del voto sul provvedimento”.

Andrea Laterza, consigliere per la Regione Toscana dell’associazione As.Tro, parla dopo l’incontro di venerdì pomeriggio, in occasione della seduta congiunta delle Commissioni Economia e Politiche Sociali, convocate per discutere sul nuovo regolamento giochi.

Nel testo è previsto il divieto di apertura per nuove attività legate al gioco, a meno di 500 metri di distanza da una serie di luoghi sensibili (uno stop che varrà anche per gli esercizi commerciali, compresi bar, tabacchi e ristoranti, che attualmente hanno già al loro interno le slot machine o le videolottery, ma che vorranno sostituirle o incrementarle di numero). Il regolamento rafforza inoltre i poteri del sindaco che potrà stabilire, adottando un’apposita ordinanza, sia l’orario di apertura dei nuovi locali, sia l’orario di funzionamento degli apparecchi per il gioco.

Oltre ai risultati di studi recenti, che hanno dimostrato l’inefficacia del distanziometro, As.Tro ha fatto presente alle Commissioni e all’assessore al Commercio Paola Baldari, che non tutti i luoghi sensibili individuati dal Comune – come i luoghi di culto – hanno caratteristiche che giustifichino una distanza minima”, continua Laterza.

Per quanto riguarda gli orari, invece, ci permettiamo di segnalare delle criticità sulla base delle esperienze riscontrate in altri Comuni”. Laterza si riferisce in particolare a “una tendenza generale a non distinguere, nella determinazione degli orari, tra gli esercizi generalisti come bar e tabaccherie, in cui sono installati apparecchi da gioco, e le sale giochi, nelle quali l’offerta di gioco è prevalente rispetto ad altre attività̀ collaterali”. Strutture diverse, con orari e picchi di attività differenti, “per le quali sarebbe opportuno pensare a fasce orarie differenti, in modo da ottimizzare l’efficacia delle limitazioni temporali, salvaguardando contemporaneamente il lavoro degli operatori di gioco”, conclude il consigliere As.Tro.

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