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AS.TRO in audizione in Regione Veneto

4 Luglio 2019

«Un incontro un po’ tardivo, ma comunque utile, perché ci ha permesso di consegnare ai consiglieri regionali un documento nel quale si creano i presupposti per future sinergie». Questo il commento del dott. Claudio Bianchella, responsabile del territorio di Astro, al termine dell’audizione tenutasi oggi a Venezia nel Palazzo della Regione, a cui ha partecipato anche il dott. Michele Cattaruzza, consigliere dell’associazione e responsabile per la Regione Veneto. Sul tavolo c’era il Testo Unificato sul gioco patologico, nato dalla fusione di quattro progetti di legge. «Ci è stato detto che sul testo c’è già l’accordo politico e che non è più modificabile – continua Bianchella – Noi lo sapevamo ma ritenevamo importante esserci per tutte le questioni che in materia di regolamentazione si apriranno nei prossimi mesi. Bisogna anche dire che ci sono sicuramente leggi peggiori. Intanto, è importante la salvaguardia senza limiti di tempo delle licenze già esistenti. Inoltre, rispetto alla prima versione della legge, si escludono dal distanziometro tutte le sale giochi per bambini». Cattaruzza pone l’accento sui limiti orari, presenti nel testo veneto. «Sono dannosi, come è stato più volte ribadito e come ha spiegato chiaramente la psicoterapeuta Sarah Viola: le interruzioni orarie possono spingere il giocatore ad accelerare il ritmo delle partite quando si avvicina il momento del break e a riprendere a giocare con accanimento quando termina l’interruzione». Peraltro la legge parte dalle sei ore di interruzione indicate dall’accordo Stato-Regioni, ma dà la facoltà ai sindaci di imporre ulteriori limiti. «È un errore, perché la difformità a livello comunale provoca le migrazioni dei giocatori da un paese all’altro». L’auspicio è che dall’incontro di oggi nascano forme di collaborazione: «Conosciamo le problematiche del territorio perché le viviamo ogni giorno – conclude Cattaruzza – e per i politici dobbiamo essere una risorsa, non un bersaglio». Il Testo Unico, vagliato dalle commissioni competenti, entrerà prossimamente in aula. Prevede un distanziometro differenziato, che vieta l’installazione di slot e Vlt in locali ubicati ad una distanza inferiore a trecento metri dai luoghi sensibili per i comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti, e inferiore a cinquecento metri per i comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti. Come ricordato da Bianchella, il rispetto delle distanze minime è previsto solo per le nuove aperture. Salvi quindi gli esercizi già esistenti.

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