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AS.TRO e il Progetto Sud – il 13 luglio riunione a Brindisi: De Carlo, “Riportare fiducia e sostegno al Meridione”

11 Luglio 2011

Avevamo annunciato, nei giorni scorsi, il nuovo progetto di AS.TRO per il Sud Italia, condiviso con alcuni imprenditori locali e che vedrà, in particolare, Gabriele De Carlo e Osvaldo Dell’Anna partecipare attivamente all’attività associativa in rappresentanza dell’Associazione nel Meridione. Riportiamo nel seguito l’intervista integrale rilasciata da Gabriele De Carlo (nella foto, in basso) al quotidiano online www.gioconews.it nella quale viene illustrato nei dettagli il progetto associativo e gli obiettivi per il prossimo futuro. Il progetto di AS.TRO verrà proposto ai gestori locali con la prossima riunione sul territorio fissata per mercoledì 13 luglio, alle ore 14.30 presso l’Hotel Tenuta Moreno, nel Comune di Mesagna (Br).

Perché avete scelto di diventare partner AS.TRO?
“La nostra azienda (Nuova Videogiochi, Ndr) esiste da oltre 30 anni nel settore anche se io, personalmente, vi presto servizi da 7 anni. Fino ad oggi non avevo mai visto un vero coinvolgimento da parte delle associazioni di categoria nei confronti della causa del Sud Italia. Per questa ragione, insieme ad altri colleghi, come Osvaldo Dell’Anna, avevamo deciso di costituire una nuova associazione che potesse riunire le imprese del Sud in modo da creare una rappresentanza per le nostre imprese. Poi però, qualche settimana fa, ho avuto l’occasione di prendere parte a una delle riunioni di AS.TRO sul nostro territorio e insieme agli stessi colleghi, siamo andati a sentire, visto che eravamo intenzionati a compiere questo passo. Nonostante fossimo andati, in realtà, con poche pretese, visto che AS.TRO, fino a quel momento, non era stata mai presente in modo attivo sul nostro territorio, ci siamo tuttavia dovuti ricredere. In quella sede, infatti, sono rimasto piacevolmente colpito da AS.TRO, dal suo presidente, e dall’intero staff dell’Associazione. Ho trovato un gruppo compatto e determinato e, soprattutto, è stato presentato agli iscritti un programma, indicando quelli che saranno gli obiettivi per il prossimo futuro e quali i possibili scenari, con proposte da condividere con gli iscritti. Non si è parlato, quindi, di quello che è successo, ma di quello che succederà o potrebbe succedere. Ho trovato – e insieme a me gli altri colleghi – un gruppo motivato, fatto di imprenditori seri e molto organizzati – come Massimilano Orlandini, Paolo Gioacchini, Lorenzo Verona, Moreno Gomarasca, Luigi Ciocci, Riccardo Maestrelli, Mario Negro e Arturo Parisi – che hanno lunga esperienza nel settore e sono disposti a condividerla con l’intero gruppo. Ma ho trovato anche un modo di fare associazione senza dubbio stimolante. Per questo ho capito, insieme ai colleghi, che non c’era bisogno di fare una nuova associazione ma di portare AS.TRO nella nostra zona, dove fino ad oggi non sembrava arrivare. E da qui è nato il ‘piano per il Sud di AS.TRO, che ora ci prepariamo a condividere con le tante aziende del Meridione”.

Quali sono le principali problematiche che affliggono i gestori del Sud Italia?
“Le problematiche per le imprese di gestione e, in particolare, per quelle del Sud, sono tante. In primis, c’è ancora una zona di illegalità diffusa – nonostante le tantissime aziende che operano in maniera ineccepibile e nel pieno della legalità – che costituisce una vera e propria concorrenza sleale nei confronti delle imprese sane. Poi ci sono i problemi che sono comuni a tutte le aziende di gestione ma che trovano maggiore risalto se vengono a sommarsi alla concorrenza illecita di cui sopra: parliamo della tassazione opprimente e dei troppi rischi legati a questa attività che scoraggiano gli imprenditori di questo settore nell’andare avanti con questo lavoro. E’ troppo alta la variabilità e, quindi, il rischio di impresa rispetto ad altri settori. Rispetto a tanti anni fa, quando esistevano i ‘videopokerai’ e i noleggiatori, ora possiamo parlare di vere imprese: siamo usciti dal garage e questo ci è costato un grande sforzo. Ora abbiamo bisogno di certezze e degli strumenti idonei per evolvere insieme al comparto”.

Quali sono, a vostro giudizio, le priorità di intervento?
“Nell’immediato, ritengo necessario anzitutto comprendere a fondo la manovra economica e i risvolti che questa avrà sul settore. Solo così potremo definire le strategie per il prossimo futuro e le possibilità di intervento. Quello che è certo, tuttavia, è che il settore ha bisogno di stabilità evitando che i gestori si debbano ritrovare in situazioni estreme come già avvenuto e come avviene ancora oggi per molte imprese. Per ottenere questo, serve un costante dialogo e confronto con le istituzioni e con la politica e in questo gioca senza dubbio un ruolo fondamentale la presenza di AS.TRO nell’Area Giochi di Confindustria che consente di avere un confronto diretto con i nostri interlocutori istituzionali. Nonostante l’assenza ‘in loco’ da parte delle associazioni, non possiamo infatti dire che non si sia fatto nulla fino ad oggi a livello generale. Anzi. Guardando con attenzione al passato, bisogna ammettere che se oggi i gestori stanno prendendo lo 0.5 come ‘restituzione’ del Preu, lo devono allo sciopero fatto da AS.TRO insieme alle altre associazioni, qualche anno fa: non posso certo dimenticare che solo pochi anni fa, nel 2003, non eravamo nessuno me dal 2007 ad oggi il gestore non ha più di che lamentarsi ottenendo un progressivo riconoscimento fino alla consacrazione di oggi. E in tutto questo c’è senza dubbio un ruolo importante da riconoscere ad AS.TRO”.

Quali sono gli obiettivi?
“Tra gli obiettivi immediati, per quanto riguarda il Sud Italia, c’è quello di diffondere il nostro verbo, cercando di convincere anche i gestori che non credono più all’associazionismo e alla rappresentanza di categoria, che esiste ancora la possibilità di far sentire la propria voce e di vedere rappresentati i propri interessi. I gestori del Sud devono sapere che non sono più abbandonati a sé stessi come avvenuto fino ad oggi ma d’ora in poi avranno una delegazione di AS.TRO alla quale potranno fare riferimento per tutte le necessità. La prossima riunione di mercoledì 13 luglio – che si svolgerà all’Hotel Tenuta Moreno, Comune di Mesagna, in provincia di Brindisi, alle 14.30 – sarà l’occasione per far capire a tutti gli obiettivi e le prime numerose adesioni ci fanno capire che l’esigenza è sentita da tutti gli operatori. Insieme ai colleghi Monica Tarantino e Osvaldo Dell’Anna presenteremo la nuova delegazione di AS.TRO per il Sud e contiamo di riportare entusiasmo in una zona che aveva ormai perso le motivazioni”.

Come è stato recepita l’istituzione dell’elenco degli operatori new slot dai gestori?
“L’albo del gestore è, e deve essere recepito, a mio giudizio, come uno strumento in grado di tutelare le nostre imprese e, soprattutto, quella che potremo definire la “seconda generazione” dei gestori. Voglio dire che, prima di tutto, con questo provvedimento siamo stati riconosciuti per la prima volta come una vera categoria all’interno di un sistema industriale ed è già un risultato fondamentale per la credibilità imprenditoriale che fino ad oggi non ci veniva attestata. Ma in questo modo riusciamo a dare un futuro alle nostre imprese e a noi nostri figli, o ai successori che prenderanno la guida delle nostre aziende. Cosa che molto difficilmente avremo potuto fare secondo il vecchio sistema. Chi non riesce a vedere questo risultato, probabilmente è ancora legato al vecchio modo di fare il gestore, quando si pensava soltanto al cassetto pieno e alla raccolta”.

“E a proposito di certezze, ritengo fondamentale il progetto di AS.TRO sul cosiddetto ‘prodotto garantito’ che lo ritengo un progetto vincente. Il gestore, come detto p
oc’anzi, non si può più permettere di ritrovarsi con perdite improvvise legate soltanto a difetti di produzione o anomalie riscontrate sui prodotti da lui acquistati. Una situazione che, purtroppo, si è verificata spesso nel passato ma non può più essere contemplata in un comparto industriale degno di questo nome. Chiediamo, in sostanza, certezze all’interno della filiera: come la chiedono a noi gestori e come a nostra volta la pretendiamo dai concessionari, ora la chiediamo anche noi ai produttori. Come avviene in ogni altro settore”.

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