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As.Tro impugna la Legge regionale della Liguria che limita il gioco, interviene il governo

16 Giugno 2012

Facendo seguito all’allarme lanciato dagli operatori di zona, l’Associazione AS.TRO è prontamente intervenuta sul caso relativo alla Regione Liguria la quale, come descritto nei precedenti comunicati stampa diffusi dall’Associazione, ha introdotto una Legge Regionale mirata alla limitazione del gioco pubblico. Una Legge – secondo AS.TRO – palesemente in costrasto con i dettami della Costituzione Italiana, come riportato nell’esposto che è stato presentato al Ministero per gli affari regionali. La risposta è arrivata tuttavia dall’ultimo consiglio dei Ministri con il quale il governo ha deciso di non intervenire. Riportiamo nel seguito l’articolo riportato dal quotidiano online Gioconews.it il quale ha seguito la vicenda ricostruendola a margine dello stesso Consiglio dei Ministri di venerdì scorso.
La Legge regionale adottata dalla Liguria per la limitazione del gioco pubblico aveva suscitato clamore nel settore del gioco pubblico. Al punto che l’associazione As.Tro – Assotrattenimento ha deciso di impugnarla, presentando nei giorni scorsi un esposto al Ministero per gli Affari Regionali lamentando la palese incostituzionalità di tale legge regionale sulla base dell’attuale assetto normativo che prevede, in primis, che “La materia del gioco lecito è disciplinata compiutamente dalla legge dello Stato ed appartiene alla sua competenza legislativa esclusiva”, ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione.
Articolo, dunque, che viene violato – secondo l’associazione – dalla legge della Liguria, la quale vorrebbe sottoporre, diversamente a quanto previsto dalla nostra Costituzione, l’installazione e l’esercizio delle apparecchiature da gioco a un’autonoma autorizzazioen del Sindaco, di nuova istituzione, e soggetta a rinnovo ogni 5 anni, che si aggiungerebbe alle licenze di pubblica sicurezza ex articoli 86 e 88 del Tulps. Definendo oltretutto una serie di limitazioni che comportano la mancata concessione di tale autorizzazione sindacale.
La legge regionale, secondo As.tro, “configura ex novo un autonomo potere del Sindaco del Comune territorialmente competente al quale vengono condizionare l’apertura e l’esercizio delle attività di gioco lecito e, in particolare, delle cosiddette Vlt, potere che si affiance e sovrappone a quello del questore di assentimento alla licenza ex articolo 88 e 100 del Tulps”.
Potere quindi caratterizzato da “larghissima discrezionalità”  e che persegue il fine evidente di “impedire o quantomeno rendere assai difficoltoso l’esercizio del gioco lecito”, con la regione che violerebbe i limiti della propria potestà legislativa avendo legiferato un settore si esclusiva competenza statale.
As.Tro ha quindi demandato al Governo, attraverso il Ministero di competenza, di esprimersi riguardo alla legittimità di tale legge. E il governo ha prontamente risposto, proprio oggi, attraverso la riunione del Consiglio dei ministri, nel corso della quale ha deciso dove intervenire e dove invece non intervenire, in materia di leggi regionali. Scegliendo però di non volerlo fare per quanto riguarda la legge sul gioco della Liguria.
Un segnale fortemente negativo per il comparto del gioco pubblico, non soltanto perchè di fronte a un caso analogo, il precedente governo aveva preso la decisione diametralmente opposta nei confronti di un’altra iniziativa regionale, ma anche e soprattutto perché la scelta di oggi giunge insieme alla decisione dello stesso CdM di sopprimere i Monopoli con l’accorpamento di Aams con l’Agenzia delle dogane. Per una vera e propria presa di distanza dal settore.

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