AS.TRO risponde a Trotto&Turf: "Sgomenti di fronte ad attacchi gratuiti verso settore che ha aiutato l'Unire"

Sul quotidiano “TROTTO & TURF del 17 giugno 2010” gli addetti dell’ippica attaccano gli “slottari” (e in particolare l’associazione AS.TRO), denunciando che “loro” rappresentano le sane virtù agresti, numerosa occupazione, gambling non compulsivo, mentre “noi” incarneremmo un business che “pensa solo ai soldi” e sfrutta la voglia di gioco, non potendo perciò vantare il titolo di risorsa del Paese; a ciò si aggiunge che “non avremmo titolo” neppure per lamentarci dell’elevata pressione tributaria sul gioco perché “loro” starebbero peggio.

Francamente si resta sgomenti al cospetto di tali attacchi, perpetrati nei confronti di una categoria che ha pagato di tasca propria 150 milioni di euro per sostenere l’UNIRE, sottraendoli dalla quota del proprio fatturato, proprio nel preciso momento in cui si attuava il ricambio coatto del parco – macchine, e che in presenza di “rumors” attinenti l’ulteriore inasprimento del PRELIEVO TRIBUTARIO si limita ad avanzare circostanziate e pacate opposizioni.

Un po’ di buon senso avrebbe suggerito di evitare la gratuita espressione “slottari” in capo a chi opera in un sistema controllato telematicamente dal MEF e che non ha mai scrutato in casa d’altri per censurarne l’etica o il diritto al reddito.

Il sistema di gioco pubblico si ritiene una risorsa del Paese e “francamente” non si riesce a comprendere come l’esecuzione di un servizio pubblico oggetto di concessione, integralmente sottoposto a regolamentazione possa permettersi di derogare ai principi economici e finanziari della imprenditoria professionale.