As.Tro risponde alla Cisl: confrontiamoci “ad armi pari”
Bologna, lì 22.02.2018
Spett.le
Rappresentanza sindacale
CISL URBINO
CISL FANO
Assotrattenimento2007-Confindustria SIT replica, con la presente, alla nota della CISL di Fano e alla nota della CISL Urbino pubblicate rispettivamente il 20 e il 2 febbraio scorso sulle relative pagine web, evidenziando le gravi distorsioni informative che i messaggi hanno inteso veicolare al pubblico ed, in particolare, alle Amministrazioni Comunali.
La pressante richiesta ai Comuni della Provincia di Ancona di adottare “speditamente” restrizioni ulteriori rispetto a quelle già introdotte dalla Legge Regionale traggono asserito fondamento dai dati desunti dall’applicazione del gruppo editoriale GEDI, dai quali deriverebbe che l’ammontare della spesa di gioco è la priorità assoluta da sconfiggere nelle Marche.
I dati della piattaforma GEDI sono incompleti ed erroneamente esposti, in quanto fanno percepire la falsa equivalenza tra raccolta lorda di gioco e spesa di gioco.
Alleghiamo pertanto i dati “veri” relativi alla spesa di gioco del 2016 agli apparecchi leciti nella Provincia di Ancona, DIRETTAMENTE tratti dal file Excel ufficiale pubblicato dal Ministero delle Finanze sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato (stringhe 4242-4290).
Chiunque potrà riscontrare come la spesa effettiva giornaliera pro-capite della popolazione di ogni singolo Comune non superi mai quella di 4-7 sigarette “nazionali”. Spesa sicuramente “non trascurabile” se ipotizzata su una più ridotta base di spartizione (quella dei giocatori), ma sempre lontana da quelle soglie di “allarme prioritario” che i cittadini che lavorano per davvero riconoscono (vedi sul punto l’indagine Nomisma “Il Manifesto degli Italiani” del 15 febbraio scorso).
L’appello che si lancia al Sindacato è, pertanto, quello di “adottare armi pari” nella sua lotta che correttamente la CISL evidenzia come condotta verso “il gioco” e non verso il solo gioco patologico, evitando il ricorso alle fake e quindi collaborando lealmente con quelle Istituzioni che – anche dalla voce del sindacato – traggono spunto per ricostruire la reale fattezza dei fenomeni su cui è chiamato ad intervenire.
Si riporta di seguito l’estratto del file istituzionale citato, in cui AS.TRO ha suddiviso la spesa totale agli apparecchi da gioco leciti non già sul 100% della popolazione ma sul 60% della popolazione residente, cercando così di individuare un importo non solo collimante con le persone maggiorenni, ma anche verosimilmente applicabile alla “figura media” del giocatore di ogni singolo Comune.
Si noteranno importi oscillanti tra lo zero e l’euro di spesa giornaliera per giocatore-medio: la “gravità” di detti importi in termini di priorità di azione di contrasto va, quindi, rappresentata correttamente e poi liberamente considerata secondo il giudizio che si riterrà di adottare, ma pur sempre assumendosi la responsabilità di detto giudizio.