AS.TRO SCRIVE AL QUOTIDIANO ECO DI BERGAMO
Pubblichiamo di seguito la lettera inviata al Direttore Responsabile del quotidiano Eco di Bergamo, in riferimento al contenuto dell’articolo, apparso sull’edizione del 20 maggio scorso, dal titolo “Gioco d’azzardo è allarme. In sei mesi bruciati 310 milioni”.
“Bologna, 23 maggio 2022
Egregio Direttore,
nell’articolo, apparso in prima pagina dell’edizione del 20 maggio u.s. de L’Eco di Bergamo, con il titolo <<Gioco d’azzardo è allarme. In sei mesi bruciati 310 milioni>>, leggiamo che sulla base di un monitoraggio fatto utilizzando i dati di ADM, su 103 comuni del distretto Bergamo Est, risulterebbe che nel 2019 la spesa per il gioco sarebbe stata pari a 536 milioni di euro, nel 2020 di 267 milioni, mentre nel secondo semestre del 2021 sarebbe stata pari a 310 milioni.
Da una verifica dei dati pubblicati da ADM, scorporati per comuni e provincie, risulta però che nell’anno 2019 la spesa per il gioco fisico, in tutta la provincia di Bergamo, è stata pari a 392 milioni di euro e non a 536 milioni di euro, come riportato nell’articolo con riferimento ai soli comuni del distretto di Bergamo Est.
Il sito istituzionale dell’Agenzia non pubblica ancora i dati relativi agli anni 2020/21, i quali, evidentemente, sono stati reperiti da coloro che hanno svolto l’indagine cui si fa riferimento nell’articolo, mediante l’interrogazione diretta all’Agenzia, consentita soltanto agli enti comunali.
L’accennata inesattezza del dato del 2019 riportato nell’articolo, certificata in base al confronto con in dati pubblici di ADM, ci induce a ritenere che tale errore potrebbe riguardare anche l’elaborazione dei dati della ADM relativi agli anni 2020/2021.
Siamo pertanto a chiedervi cortesemente, al fine di verificare la correttezza delle informazioni da voi fornite ai lettori, di metterci a disposizione i dati della ADM da cui sono stati estrapolati i numeri pubblicati nell’articolo.
Un vostro riscontro in tal senso sarebbe utile anche se dovesse smentire la nostra ipotesi circa l’erroneità dei dati pubblicati perché ci rassicurerebbe sul fatto che la vostra battaglia contro il gioco legale, per quanto, a nostro avviso, sia discutibile sotto molteplici aspetti (in primis quello di non tener conto dei danni che deriverebbero dal lasciare l’intera offerta di gioco nelle mani degli operatori illegali e quindi della criminalità), sarebbe almeno supportata da dati corretti riguardanti la spesa dei giocatori.
Sicuri che sia anche nel vostro interesse chiarire la questione, restiamo in attesa di un vostro riscontro.
Cordiali saluti
Assotrattenimento 2007 – ASTRO
Centro Studi
Avv. Massimo Piozzi”