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AS.TRO: le linee guida approvate dal Comitato di Presidenza su contingentamento e albo del gestore

24 Febbraio 2011

Non è mai facile trovare una sintesi tra diverse posizioni, soprattutto se oggetto della decisione non è una mera opzione tecnica “bianco – nero”, ma una articolata base di confronto sulla quale si deve creare un successivo ed esterno consenso.

AS.TRO, infatti, ha più volte chiarito che non concepisce più in forma isolata e unitaria il proprio attivismo in termini di proposte per il confronto istituzionale, dovendosi ritenere l’appartenenza all’Area di Confindustria s.i.t. il solo contesto politico-rappresentativo che possa ambire a interfacciarsi con le Autorità del gioco lecito con l’autorevolezza della rappresentatività e della permanente serietà delle proprie posizioni.

In questo ambito, AS.TRO ha pertanto concepito il proprio contributo in termini di elaborazione delle situazioni e delle criticità da sottoporre a sintesi, in modo da fornire all’Area Gioco e Intrattenimento di Confindustria s.i.t. una base di orientamento che già rivelasse (almeno) una idoneità tecnica a risolvere dei problemi concreti della disciplina attuale del contingentamento e a tutelare le necessità innovatrici cui collegare l’esordio dell’albo del gestore.

Sul fronte del contingentamento, pertanto, la scelta è stata quella di adottare due canoni:

  • L’abolizione di qualsiasi obbligo attinente l’utilizzo di apparecchi diversi dal “comma sei”, affermando il principio che se il gioco lecito ha una mission di bonifica dell’offerta di gioco e di ricerca della redditività (pur in presenza di elevati oneri e elevati tributi), allora ciò deve essere corredato da una libertà di scelta dei prodotti (leciti), senza imposizioni di investimenti infruttiferi. In fondo, dopo il varo delle VLT è ben chiara la distinzione tra gioco a premio e intrattenimento a premio, di tal ché non si ravvisa più alcuna attualità del c.d. principio della completezza dell’offerta di gioco, meritevole di sostituzione in favore del principio della più “coerente” offerta di gioco.

  • La semplificazione delle c.d. categorie metriche, o, per meglio dire, il loro adeguamento alla realtà attuale dei pubblici esercizi, caratterizzata dall’assoluta predominanza di locali di piccola e media metratura. Fino a 30 metri – 2 apparecchi, Oltre i 30 e fino a 100 metri – 4 apparecchi, Oltre i 100, fino a cinque apparecchi. Questa semplice schematizzazione, cui abbinare l’adozione del principio della effettiva metratura del locale, riflette una coerente offerta di gioco proponibile in un bar, rispettosa dei criteri di conservazione dell’ordine pubblico, di non trasformazione dei bar in sale giochi “camuffate”, di mantenimento del parco macchine e del volume di raccolta che ne consegue.

Sul fronte dell’albo del gestore, si è preferito suggerire l’adozione di (almeno) qualche criterio selettivo e di adottare una procedura di rivisitazione della persistenza dei requisiti che preveda espressamente la facoltà di patrocinio dell’iscritto da parte della associazione, in modo da parificare l’albo del gioco a tutte le altre realtà corporative.

Le professioni intellettuali, infatti, che sin dal medio evo sono annoverate in registri a conduzione disciplinare, sono regolamentate sulla base del principio della molteplicità e gradualità delle sanzioni disciplinari e dal principio del contraddittorio interno, ovvero di tecnica disquisizione sulla “concreta sostanza” delle varie questioni rilevanti ai fini del mantenimento dell’iscrizione nell’albo.

Sul fronte dei requisiti selettivi, vi sono già leggi statali e comunitarie che impediscono di adottare soluzioni discriminatorie o arbitrarie, ma esse consentono di prevedere standard minimi di efficienza, organizzazione, solidità economica, moralità, giuridica illibatezza sotto il profilo penale.

Sul fronte del c.d. “processo disciplinare”, invece, la possibilità di intervento associativo va vista come elemento di crescita del settore, verso un “contesto reticolare” in cui l’osservanza delle regole costituisca un effettivo patrimonio comune di tutto il sistema gioco lecito.

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