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ASTRO SCRIVE A L’ESPRESSO: “L’ ACCESSO AI DATI SUL GIOCO DEVE ESSERE GARANTITO ANCHE ALLE ASSOCIAZIONI DEL SETTORE”.

11 Luglio 2023

Un articolo pubblicato sulla rivista L’Espresso del 9 luglio 2023 con il titolo <<Slot Machine i dati dei Monopoli restano segreti>>, dà conto dell’appello del CNR per la ripresa della pubblicazione, da parte di ADM, dei dati relativi ai volumi economici del gioco lecito suddivisi per regioni, province e comuni.

Astro -con una lettera a firma dell’avv. Piozzi- ha quindi scritto a L’Espresso per manifestare la propria convinta adesione a tale appello, esprimendo però la necessità che l’accesso ai dati venga garantito anche alle associazioni di rappresentanza degli operatori del gioco lecito.

 

“Bologna, 11.07.2023

Egregio Direttore,

con riferimento all’articolo, a firma Giampiero Moncada, apparso nell’edizione del 9 luglio u.s. della vostra rivista con il titolo <<Slot Machine i dati dei Monopoli restano segreti>>, in veste di associazione di rappresentanza degli operatori del gioco lecito (aderente a Confindustria SIT) intendiamo esprimere alcune nostre osservazioni.

Riteniamo fondamentale che tutti i dati economici aggregati riguardanti il settore del gioco siano di nuovo resi pubblici sul sito di ADM. Cogliamo quindi questa occasione per associarci al relativo appello del Cnr e, per quanto ci riguarda, ci adopereremo affinché tale accessibilità sia garantita anche alle associazioni di categoria del settore.

Un particolare approfondimento merita, invece, la dichiarazione, riportata nell’articolo, dell’allora senatore del M5S Giovanni Endrizzi nella quale rivela che la norma, da lui proposta e dalla cui approvazione è scaturita l’interruzione di tali pubblicazioni (a causa, a suo dire, di un’interpretazione restrittiva datale dal precedente direttore generale di ADM), era finalizzata ad impedire, o comunque limitare, l’accesso a tali dati ai concessionari (e quindi anche agli altri operatori della filiera del gioco lecito) per evitare che potessero utilizzarli <<per sviluppare software di gioco più aggressivi>>.

Si fatica, infatti, a comprendere la dichiarata motivazione di tale disvelato proposito: ciascuna impresa che opera nel mercato del gioco conosce perfettamente i dati economici che la riguardano (anche quelli riferiti alle singole zone del territorio nazionale in cui opera). Pertanto, se vi fosse la possibilità (v. infra) di <<sviluppare software di gioco più aggressivi>> gli imprenditori del gioco lecito non avrebbero certamente bisogno di conoscere i dati complessivi pubblicati da ADM per decidere di muoversi nella direzione paventata da Endrizzi.

Ma ciò che risulta ancor più preoccupante nell’affermazione secondo cui la norma da lui proposta (e poi approvata) avrebbe avuto lo scopo di evitare  che gli imprenditori del gioco se ne servissero per <<sviluppare software di gioco più aggressivi>> è la mancata conoscenza del fatto che i software di gioco sono sottoposti, insieme alle altre componenti degli apparecchi, a rigide procedure di omologazione e certificazione di conformità alle rispettive regole tecniche di produzione, da parte di appositi organismi accreditati dalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nonché a stretti controlli a valle, finalizzati a verificarne l’assenza di alterazioni durante la loro operatività. Quindi non possono in alcun modo essere modificati dai Concessionari, dai proprietari degli apparecchi (c.d. gestori) o dagli esercenti.

Ma ciò che ci preoccupa maggiormente è che questa linea di pensiero possa avere, come possibile corollario, l’idea di escludere, per il futuro, non solo le imprese ma anche le associazioni di categoria del comparto del gioco lecito dalla possibilità di accesso diretto (tramite il sito di ADM) a tali dati, con la conseguenza che le stesse sarebbero così private del fondamentale diritto, proprio di qualsiasi associazione di categoria, di conoscere i dati che riguardano il settore economico che rappresentano.

Occorre inoltre tener presente che nei casi in cui il confronto politico richiede il coinvolgimento degli enti intermedi, secondo le fisiologiche dinamiche che connotano l’agire politico di un moderno stato pluralista, è necessario che entrambe le parti possano disporre (preventivamente) dei dati su cui tale confronto dovrebbe basarsi.

Non si può ragionevolmente obiettare che le associazioni di categoria siano già a conoscenza di tali dati, in quanto fornitigli dai rispettivi associati. Qui stiamo infatti parlando di dati aggregati che si riferiscono all’intero sistema e a tutto il territorio nazionale.

Il timore che le associazioni di categoria del comparto del gioco lecito possano ritrovarsi escluse dall’accesso ai dati, della cui pubblicazione si auspica il ripristino, trova purtroppo conferma nel citato emendamento del PD alla legge delega per il riordino del sistema dei giochi che, per l’appunto, esclude le associazioni di rappresentanza degli operatori del gioco dalla possibilità di accedere a tali dati.

Il caso citato nell’articolo, in cui un Senatore, con il proposito di escludere gli operatori del gioco dall’accesso ai dati, ha fatto approvare una norma che, direttamente o indirettamente, ha determinato il venir meno della pubblicazione dei dati finanziari relativi ai giochi, rappresenta il tipico esempio di eterogenesi dei fini e di come, data appunto la delicatezza del settore del gioco, sarebbe invece opportuno che il processo di elaborazione di ogni intervento normativo che riguardi questo settore fosse supportato, oltre che dall’adesione ai principi della logica e della ragionevolezza, anche dalla reale conoscenza dell’ambito in cui si va ad intervenire.

Non vediamo, ad esempio, alcuna logica e ragionevolezza nell’intenzione, contenuta nel citato emendamento alla delega sul riordino, di escludere le associazioni di categoria del comparto del gioco dalla possibilità di accedere ai dati riguardanti i flussi economici che gravitano nel settore di cui si occupano. Da tale proposta traspare soltanto la volontà di impedire alla categoria degli imprenditori del gioco di partecipare, in trasparenza e attraverso le proprie associazioni di rappresentanza, al confronto sulle tematiche correlate a questo settore.

Sperando di aver dato un contributo utile sul tema sollevato nel vostro articolo, porgiamo i nostri migliori saluti.

ASTRO (Confindustria SIT)

Il Responsabile Ufficio Legale

Avv. Massimo Piozzi”

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