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Caso Emilia-Romagna: l'intervista a Massimiliano Pucci, Presidente AS.TRO, su Radio Bruno

26 Settembre 2019

È quasi dimezzato il numero di slot machine in Emilia Romagna da quando è stata introdotta la legge che impone distanze minime tra sale e locali con macchinette e i cosiddetti luoghi sensibili (che si è andata a sommare al processo di riduzione -35% imposto dalla Legge di stabilità 2016, nda). Questo però non ha portato ad una effettiva diminuzione del gioco. Lo rilevano i dati contenuti nel Libro Blu 2018 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in cui viene addirittura messo in luce un aumento degli introiti.
“La raccolta è aumentata – dice Massimiliano Pucci, Presidente di As.Tro, associazione che rappresenta gli operatori del gioco lecito, intervistato su Radio Bruno da Chiara Tassi- e non abbiamo nessuna evidenza dell’abbassamento del numero di giocatori problematici e di quelli in cura”.
Quindi vuol dire che nonostante una legge regionale che voleva essere all’avanguardia al momento i risultati pare tardino ad arrivare?
Innanzitutto non si tratta di una legge all’avanguardia perché è simile a quella in vigore in Piemonte, dove ormai, proprio per questa legge, tutta l’offerta del gioco si è spostata sui prodotti online e sull’illegalità. E credo che sia quello che sta avvenendo anche in Emilia Romagna, nonostante qui la Regione due anni fa avesse firmato un accordo con lo Stato dove era prevista non l’abolizione del gioco, come invece sta accadendo, ma un ripensamento del modello attraverso una riduzione dell’offerta ed un’offerta più ragionata.
Quindi sostanzialmente si chiudono i punti gioco legali ma ci si sposta su altri “canali”?
Su altri canali e sull’illegalità. Proprio qui, dove si è svolto il processo Black Monkey che ha evidenziato il legame tra gioco d’azzardo e ‘ndrangheta, invece di rinforzare l’offerta legale –che porta soldi allo Stato e posti di lavoro nelle città- la Regione sta spalancando le porte all’illegalità: prodotti online che fanno riferimento a paradisi fiscali, provider collegati con l’estero, macchine scollegate e tantissimi altri prodotti illegali presenti anche nei locali dei nostri territori. Ma questo non accade solo da noi, si tratta di un fenomeno che sta avvenendo in tutte le regioni che hanno deciso di abolire l’offerta di gioco legale applicando in maniera inefficace una legge che voleva, giustamente, diminuire i problemi connessi con il gioco: i punti sensibili su cui agiscono i distanziometri sono talmente tanti che non c’è più posto per l’offerta legale. Ma il gioco non scompare, cambia solo faccia.
Insomma la chiusura delle sale slot non sta portando ai numeri sperati?
Assolutamente no, ma bastava vedere gli esiti del Piemonte. Noi lo avevamo già detto, a suo tempo, in Regione. Ora stiamo chiedendo l’anticipazione dell’art.9 sulle clausole di valutazione per fare una sorta di tagliando a questa legge, perché la prossima valutazione della sua efficacia è prevista per il 2020, quando –secondo quanto previsto dalla legge- la maggior parte delle aziende legali avrà chiuso e ci troveremo come prima della legalizzazione, nel 2003, quando l’offerta era praticamente tutta in mano alla criminalità organizzata.
I controlli sull’offerta non legale vengono fatti? 
I controlli ci sono, e ce ne sono molti, ma è come svuotare il mare con un bicchiere.
Secondo voi quale sarebbe un modo corretto per arrivare a combattere la crescita del gioco?
Il modo lo avevamo trovato e lo aveva sottoscritto anche la Regione Emilia Romagna nell’accordo Stato-Regioni: riduzione dell’offerta, offerta più qualificata, ma un’offerta legale che sia da freno all’online e all’illegale che sta avanzando. Non dimentichiamoci che noi abbiamo già ridotto del 35% il parco macchine e in questi 3 anni siamo stati soggetti di continui aumenti delle tasse che versiamo allo Stato, mentre ovviamente il gioco illegale non versa nulla.
Per chi gioca è possibile rendersi conto se si sta utilizzando una slot regolare oppure una illegale?
Dal punto di vista del giocatore spesso c’è un po’ di confusione, ma dove ci sono le nostre slot ci sono anche segnali chiarissimi di gioco legale. Anche se, le ripeto, ormai queste sale, queste macchine stanno scomparendo e nel 2022, secondo quanto prevede la legge, l’offerta legale sarà completamente azzerata.
Quindi a quel punto chi vorrà giocare lo farà affidandosi al mondo illegale?
Assolutamente.
 

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