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Con le regole "invocate" dal Ministro della Salute, in fumo 2 miliardi l’anno di Preu

27 Agosto 2012

L’effetto combinato del cambio macchine e delle nuove norme (abbozzate) in tema di distanza tra slot e luoghi sensibili, è la riduzione del parco Awp. L’analisi quantitativa del ridimensionamento è forse opinabile e probabilmente non ancora scientificamente definita, ma un dato è certo. Le Provincie di Trento e Bolzano saranno letteralmente sgomberate dalle slot (resteranno solo le VLT già in funzione), e in tutte le aree storiche delle città, così come nelle zone centrali dei Paesi scomparirà “l’apparecchio lecito da gioco a premio”.
Quantificare in 200.000 le slot destinate alla scomparsa è forse prematuro, ma altrettanto può dirsi nei confronti del convincimento di mantenerne almeno 100.000 unità  in tranquillo esercizio nel nuovo scenario giuridico-normativo che si sta delineando.
A fronte di un parco macchine così ridotto e dislocato in maniera così ghettizzata rispetto al fulcro della vita dei centri abitati, la slot per il gioco lecito si avvicina sempre più alla celebre mangiasoldi a manovella che la malavita di Chicago installava negli anni ’20 nei bar “di transito” per camionisti , lungo le strade statali.
Evidentemente lo Stato Italiano è diventato sufficientemente ricco da poter eliminare dal suo bilancio due miliardi l’anno di Preu, ma ha anche abiurato alla sua mission di contrastare il gioco illegale con la strategica lungimiranza di chi sino ad oggi ha pensato che tale offerta clandestina si dovesse arginare con un prodotto pubblico, controllato e tendenzialmente sicuro, costantemente perfezionabile sia sotto il profilo della tutela dell’utente, sia sotto il profilo della intrinseca affidabilità come collettore erariale. Game over ? forse, e comunque non per tutti.

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