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Convention Global Starnet: l’intervento del Dott. Iaccarino (Presidente Centro Studi AS.TRO)

4 Dicembre 2018

“Da qualche anno a questa parte, sulla lotta al gioco aumenta il consenso politico, soprattutto su alcune tipologie, come le slot”. È il parere di Armando Iaccarino, Presidente del Centro Studi di As.Tro, nel corso della Convention dei gestori Global Starnet, “Le regole del gioco. Il settore a confronto“.
“Farei un ragionamento: il gioco in Italia è soggetto a riserva statale. Lo Stato si era dato degli strumenti (le concessioni, le regole che controllavano lo sviluppo della filiera), che dovevano servire ad intervenire su un settore che era considerato a rischio (nel 2002 c’erano 700 mila videopoker illegali, ora le slot sono 265 mila), a tutelare il giocatore attraverso alcune regole ed a trasferire i profitti del gioco dal “sommerso” allo Stato e, quindi, ai cittadini stessi, alla collettività. Questo modello ha cominciato a zoppicare, oggi non si capisce cosa ne sia rimasto e non si capisce verso che direzione si vada”, sottolinea Iaccarino.
“Ci sono due cose che si ripetono ad ogni manovra,” –continua- “aumentiamo il preu ed aumentiamo i controlli. Sfatiamo un luogo comune: il gioco legale in Italia è probabilmente il più controllato in assoluto, a partire dai controlli sui soggetti che cominciano ad operare in questo mondo, in ragione di una concessione od autorizzazione. C’è una rete telematica che registra i movimenti che avvengono sulle macchine, ma si continua a dire “incrementiamo i controlli”, continuando a sprecare denaro. L’innovazione tecnologica potrebbe ridurre in maniera spaventosa i controlli fisici e, quindi, anche fare risparmiare soldi pubblici”.
A conclusione dell’intervento, infine, afferma: “ad esempio, riguardo l’emendamento alla legge di bilancio sull’accensione degli apparecchi, appena approvato in Commissione Bilancio della Camera: sappiamo che attualmente, attraverso la rete telematica, è possibile fare un monitoraggio. C’è bisogno di spendere soldi per una costruzione che non ha senso? Viviamo in un modo di diffidenza istituzionale. L’Agenzia che governa il settore è vista male, i Concessionari dello Stato sono visti male. La diffidenza porta al “carabiniere” vicino ad ogni apparecchio, una follia assoluta”.

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