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Crisi economica e riforma del PREU: presupposti di una possibile difesa del comparto

4 Giugno 2010

L’unico punto fermo che unisce gli operatori di ogni stato e grado del settore, e che può dirsi condiviso persino dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, è la considerazione inerente il livello di pressione tributaria a cui è sottoposta la raccolta di gioco a mezzo delle awp. Il Preu è troppo alto, su questo tutti sono d’accordo. Basta questo per scongiurare nuovi rincari e per garantire al settore di poter avviare un normale percorso di riequilibrio tributario e magari di ri – definizione dei parametri impositivi ? NO, assolutamente no.

Le difficoltà che il Paese attraversa non consentono alcuna sicurezza per nessuno, e non sarebbe né intelligente, né fruttuoso, limitarsi a pensare “se aumentano il PREU chiudiamo la bottega del gioco lecito”. I gestori devono sapere che di botteghe ne sono già state chiuse a decine di migliaia senza troppa commiserazione per gli addetti licenziati o la ricchezza produttiva “bruciata”.

Nessuna prospettazione di “sollevamento del settore” potrebbe tutelare le imprese di gestione da un attacco al PREU, peraltro formalmente già sollecitato da una parte politica (IDV), a cui AS.TRO risponderà pubblicamente denunciando la inaccettabile demagogia che sottende alla logica di considerare il gioco una impresa indegna (probabilmente perché non lottizzata politicamente).

AS.TRO è impegnata da molti mesi nella redazione di rapporti che consentano la effettiva situazione dello stato del settore, e non solo sul suo livello di difficoltà (che a nessuno interesserebbe), ma soprattutto sulle sue reali potenzialità contributive (se solo si abbozzasse a qualche idea di tutela concreta del sistema gioco lecito).

Dalle pagine web del sito AS.TRO, quindi uscirà -in tre parti- l’analisi tecnica che lo staff associativo ha predisposto per
–    capire come nasce e come si individua un rapporto economicamente sostenibile tra tributo e impresa;
–    rappresentare il costo zero delle riformi legislative e regolamentari idonee ad aumentare lo sviluppo del comparto, senza per questo collocarsi in un alveo di aggressione psicologica alle scelte di spesa del consumatore,
–    proporre l’elevazione del giocatore a consumatori informati.

Sarà, poi, molto interessante verificare la reazione di “certa politica” a proposte di legge volte anche a garantire esemplari sanzioni a chi viola le regole del gioco lecito, ovvero a garantire l’incolumità personale di addetti della raccolta remunerati con modesta busta paga.

Diamo appuntamento a tutti i visitatori del sito alla prima parte del dossier – AS.TRO su fisco e regole, prevista per martedì p.v.

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