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Default di pay out e costi grigi aziendali: ecco i veri ostacoli alla crescita del gestore

26 Luglio 2011

Da più parti si legge che molte entità vorrebbero tutelare il gestore, che le aziende di gestione sarebbero in crisi per i risicati margini di resa, e che ai gestori servirebbero nuove e più performanti slot da porre sul mercato per concorrere con i più aggressivi videoterminali.

Volendo spogliarmi per un attimo dai panni di responsabile della mia azienda di gestione, dimenticando quindi per un istante il “buco” di bilancio che ho subito per via dell’ennesimo software di gioco “difettoso”, ritengo opportuno ringraziare la mia Associazione per quanto messo in campo per introdurre nel nostro settore la mentalità industriale.

Senza tale “anticorpo”, infatti tutto il settore si sarebbe ritrovato come nel 2010, ovvero a dover fare i conti con la metà del proprio parco macchine in balia della più totale assenza di controllo del pay out delle awp.

Oggi tale percentuale è scesa al 5%.

Oggi, la situazione non si è presentata in termini “innocui”, in quanto penso che tutti i gestori, me compreso, abbiano effettuato qualche acquisto di quei prodotti rivelatisi inaffidabili, ma almeno non si caratterizza per quei numeri catastrofici che in passato si sono registrati. La riduzione dell’impatto discende dalla progressiva affermazione della “qualità gestionale” che AS.TRO ha elevato a mission per i propri associati, ovvero come un ossessivo messaggio educativo volto a cambiare mentalità sulle priorità aziendali. A completare il tutto, poi, dallo scorso inverno si è avviato il progetto prodotto garantito di qualità, cui si è voluto imprimere il marchio di iniziativa associativa per la sicurezza dei prodotti che si usano per trattare denaro e proporre gioco.

Le recenti vicende ci rivelano che in pochi giorni il settore ha perso mediamente il 30% del proprio storno – preu, a causa di un prodotto difettoso che incide sul mercato in termini non superiori al 5-7%.

Ciò deve far riflettere, e far comprendere, una volta per tutte, la caratura del rischio a cui le nostre aziende sono sottoposte, e il livello di attenzione che si deve porre in essere quando si sceglie un prodotto per il gioco o per il trattamento del denaro.

Affermare, oggi, che i soli prodotti che il gestore può permettersi di usare sono quelli che vengono proposti in modo innovativo rispetto al passato, ovvero corredati da una storia aziendale di solidità e precisione, ovvero forniti con idonee promesse di qualità di funzionamento appositamente garantite, può sembrare sciocco. AS.TRO, tuttavia, ha diffuso il progetto già dallo scorso inverno, e a quel tempo le reazioni non furono di ilarità, ma di irritazione e boicottaggio.

Tutti sanno che alcune slot che si propongono sotto l’egida del progetto politico di AS.TRO non sono tra le più performanti sotto il profilo dell’incasso, o dell’appeal sul giocatore, e che le schede di cui oggi si dibatte, invece, si difendevano molto bene.

C’è da pensare, tuttavia, se tale gradevolezza altro non celasse se non il tentativo di trovare il pertugio per far saltare il controllo di un pay out di cui si preveda la “debolezza”.

C’è da pensare perché certi prodotti non hanno mai certi inconvenienti, e perché, guarda caso, si questi si affermano oggi sul mercato dei grandi e strutturati noleggi con percentuali di incidenza sempre maggiori.

Il gestore non necessita di nuove slot con premio maggiorato ma di prodotti affidabili e riferibili ad aziende in grado di gestire anche gli eventuali incidenti di percorso, assistiti da una normativa più moderna che privilegi chi garantisce il prodotto, rispetto a chi sfrutta la normativa per evitare di garantire.

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