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Divieto “comunale” di pubblicità per le aziende del gioco lecito: l’azzardo online ringrazia il Sindaco di Vicenza

10 Maggio 2012

La notizia dell’ultima ora attiene alla iniziativa del Sindaco di Vicenza che con ordinanza avrebbe vietato la pubblicità, sul suolo comunale, delle attività di gioco lecito.
Nel mirino sono finiti i manifesti e le locandine reclamizzanti le sale VLT, ma non dovrebbero andare indenni dal provvedimento le tradizionali forme promozionali dei tradizionali giochi – concorsi – scommesse, che a questo punto, dovranno essere rimosse anche dalle insegne di tabaccherie, ricevitorie, sale giochi.  Via dunque le insegne come totocalcio esimili, ma anche tutte le inserzioni attinenti il gioco.
Il provvedimento suscita ilarità se non fosse stato accompagnato da un comunicato rivendicante la sua natura di atto a favore delle fasce deboli, le quali, evidentemente, senza più informazioni su dove giocare, si limiteranno a capire dove reperire i denari necessari per il pagamento delle nuove tasse comunali, astenendosi dall’esercizio del libero arbitrio, o, peggio ancora, finendo per provare qualche innovativo passa tempo online, cadendo nella tentazione di capire cosa significa quel messaggio arrivato nella loro mail dalla dicitura “complimenti hai vinto 500 euro di bonus per giocare al casinò …..punto com. (oggi una spam di questo tipo è persino arrivata in Associazione).
Al sindaco di Vicenza non ci resta che consigliare, a questo punto, di marchiare con stella – dal numero di punte a suo piacimento – i locali dove si offre gioco lecito (perché quelli dove si pratica l’illegalità invece si tutelano), e perché no, imporre anche una fascia al braccio ai tenutari ditali esercizi o sale, e già che c’è magari disporre la confisca per pubblica utilità di tali immobili. In fondo l’Amministrazione Veneta ha già deciso di resistere ai ricorsi di cui è certa dover andare incontro, usando ovviamente i denari di quei cittadini che vorrebbe tutelare dalla propensione al gioco, e ai quali, magari, un centro ricreativo in più già basterebbe per non aver bisogno di sfidare la sorte.
Conclusione: se solo il Comune avesse sanzionato i manifesti elettorali abusivi adesso l’IMU se la potrebbe risparmiare, ma si sa che oggi la Politica ha esaurito gli argomenti con cui parlare alla gente, potendosi solo permettere una generica e paterna propensione “protettiva” della collettività.

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