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“Doppio schedisti” pizzicati dai controlli e tentativo di espellerli dal circuito. Il modo migliore per annullare la regola dei 60 gg

26 Gennaio 2010

In questi giorni si stanno intensificando i controlli dell’Amministrazione Finanziaria su alcuni magazzini il cui andamento (verosimilmente) rivelava dati idonei a integrare indici di anomalia meritevoli di chiarimento. Non è dato sapere l’andamento statistico delle verifiche, ma è certo che diverse situazioni di “doppio schedisti” sono state riscontrate e puntualmente segnalate anche ai Concessionari, affinché “meditino” sulla opportunità di mantenere nel rispettivo parco-raccoglitori i gestori rivelatisi autori di tali condotte. Il momento di difficoltà che attraversa la categoria dei gestori è tale da imporre che sia data notizia dell’effettivo impegno istituzionale messo in campo per bonificare il settore e, pertanto, per alleviare i disagi della categoria derivanti dalla presenza di una concorrenza non ortodossa sul mercato. 
L’unico commento che, al riguardo, l’Associazione degli operatori del gioco lecito può esternare, condividendolo con i propri iscritti, è una riflessione di carattere generale che prenda le mosse dai risultati dei sondaggi e dagli appelli provenienti dalla base, univoci nel lamentare l’impossibilità dei gestori corretti a condividere il medesimo territorio con colleghi in grado di abbattere le difficoltà del lavoro attraverso scorciatoie non ortodosse. Ai propri iscritti AS.TRO ricorda che il primo messaggio che ha contraddistinto la nascita dell’Associazione è stato proprio il contrasto ad ogni forma di illegalità, unito ad un posizionamento politico della rappresentanza di categoria al fianco delle istituzioni deputate al rispetto della legge. Ad alcuni è sembrato atto di abdicazione nei confronti dei potenti, e la prematura rinuncia a quelle barricate ideologiche finalizzate al ritorno di un mondo che non c’è più, ovvero quello dell’offerta gioco realizzata senza l’egida dello Stato. Ad altri è sembrato un raggio di sole in un cielo sostanzialmente grigio, caratterizzato da una fisiologica contrapposizione tra legge ingiusta e “umani” tentativi (definiti deplorevoli ma spesso non deplorati concretamente) di violarla. Come già rilevato il altre osservazioni, il gioco lecito si sta dotando di una “logica di sistema” in cui si pretende che tutti gli attori facciano la loro parte. L’Associazione è anch’essa attrice, e la lucida distanza che AS.TRO ha sempre preso da interessi economici particolari caratterizzanti iniziative imprenditoriali, permette oggi di presentare agli operatori una rappresentanza disposta (dalla nascita) a recitare la propria parte, secondo una sceneggiatura che non è oggetto di inventiva, ma ricalca i doveri intrinseci di chi rappresenta imprenditori, ovvero soggetti tenuti a rispettare tutte le leggi e dotati dello strumento associativo per confrontarsi con le istituzioni per ottenere il miglioramento della normativa e la sua idoneità ad abbattere le criticità dell’attività aziendale. 
Se questo è il quadro in cui ci si muove, allora è evidente che anche norme così invasive dei processi aziendali, come quella che limita la gestione del magazzino e penalizza ulteriormente l’evento negativo del guasto all’apparecchio, potrà essere superata attraverso un corale impegno alla rapida bonifica del mercato. 

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