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Dubbi di incostituzionalità sulla legge Piemonte: la Regione ne prenda atto

6 Novembre 2018

«I dubbi del giudice sono gli stessi sollevati da noi: è pressoché impossibile gestire un’attività imprenditoriale lecita in Piemonte, come garantisce la Costituzione. La perizia che avevamo depositato alla Regione Piemonte molti mesi fa – che confermava la sostanziale espulsione delle slot machine dal 99,3% del territorio comunale torinese – lo aveva già affermato chiaramente ed è un peccato che non sia stata tenuta in considerazione dalle Istituzioni». E’ quanto dichiara Massimiliano Pucci, Presidente di As.tro, l’associazione di gestori slot che ha portato la legge piemontese davanti ad un giudice civile, che proprio ieri ha disposto la sospensione delle sanzioni e il rinvio degli atti alla Corte Costituzionale.

Il Presidente As.tro auspica che «Torino abbia il coraggio della Puglia e delle altre Regioni di mettere in dubbio gli strumenti di contrasto al gioco patologico, non certamente la battaglia contro il fenomeno che invece va fatta insieme. Il distanziometro è una presa in giro alla modernità. La buona politica deve avere la capacità di tornare sui propri passi, senza perseverare negli stessi errori: consentano alle nostre imprese di ricominciare a pagare gli stipendi ai lavoratori. Complimenti all’avvocato Geronimo Cardia che ha portato avanti l’azione legale davanti al Tribunale civile per gli associati As.tro e a Luciano Rossi, nostro delegato regionale, per l’impegno profuso a difesa del gioco legale».

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