Giochi fermi a Bolzano: Pucci (pres. As.tro) scrive al presidente della provincia autonoma
Pubblichiamo di seguito la lettera inviata dal Presidente AS.TRO, Massimiliano Pucci, al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano che, ad oggi, risulta essere l’unico territorio in cui non è stata decretata la ripartenza del gioco legale.
“Egr. Presidente Kompatscher,
come noto il DPCM dell’11 giugno 2020 ha autorizzato le Regioni e le Province Autonome a far ripartire le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo dal 15 giugno 2020, nel rispetto dei protocolli sanitari regionali che devono recepire le linee guida stilate dalla Conferenza delle Regioni. In Italia, tutte le Regioni -inclusa la Provincia Autonoma di Trento- hanno quindi avviato, attraverso i diversi provvedimenti regionali, la fase 3 della ripartenza: i giochi sono ripartiti -o lo saranno a breve- in tutto il territorio nazionale, ad eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano.
Nel testo della Sua ordinanza – la n. 26/2020 del 19 maggio 2020- viene sancito che << rimangono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo, (…)>> e, nonostante il contenuto dell’ultimo DPCM (successivo alla data di emanazione della suddetta ordinanza), non si rinviene nessun tipo di aggiornamento a riguardo.
Rinviando ‘a data da destinarsi’ la ripresa delle attività legate al gioco pubblico legale, senza motivazione e, quindi, in palese violazione del DPCM dell’11 giugno 2020, la Provincia Autonoma di Bolzano sta -con un comportamento omissivo- determinando:
– l’effetto di lasciare alla deriva aziende e lavoratori del settore che, a breve, perderanno anche il sussidio degli ammortizzatori sociali;
– gravi ricadute sul gettito fiscale generato dal comparto, provocando un conseguente danno in termini erariali.
La criticità maggiore è rappresentata dal fatto che non si rinviene alcuna giustificazione per questa disparità di trattamento, visto che, nella Provincia Autonoma di Bolzano, sono già ripartite -tra gli altri- le palestre, le piscine, i ristoranti, i bar, i pub, i centri estetici, i centri benessere, ovvero attività che presentano un rischio di contagio uguale, se non superiore, a quello delle sale giochi e delle sale scommesse.
Considerate le caratteristiche di queste attività, sotto il punto di vista del rischio epidemiologico, si fa fatica a non scorgere la natura esclusivamente politica della scelta di riservare un differente trattamento alle sale giochi, alle sale slot e alle sale scommesse.
A ciò si aggiunga che l’andamento della situazione epidemiologica (richiamata -oltreché nel citato Dpcm- negli ultimi provvedimenti della Provincia Autonoma di Bolzano dove si legge <<che la situazione epidemiologica è costantemente migliorata e risulta attualmente stabile>>) appare del tutto compatibile con la riapertura delle sale da gioco nel rispetto dei protocolli di sicurezza.
Lo ribadiamo: l’ultimo DPCM ha affidato alle Regioni ed alle Province Autonome il compito di avviare la ripresa o meno delle attività economiche, sulla scorta di parametri obiettivi legati all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio locale.
Qualsiasi altra valutazione – a maggior ragione se ancorata a scelte etiche- si tradurrebbe in un’uscita dal seminato costituzionale con palese violazione del principio di uguaglianza.
Rivolgiamo, quindi, un appello alle Istituzioni della Provincia Autonoma di Bolzano affinché venga rivalutata questa scelta e, recependo quelle che sono le statuizioni previste all’interno del DPCM dell’11 giugno 2020, venga decretata, sul territorio della Provincia Autonoma di Bolzano, la ripartenza del gioco legale che, come riconosciuto da molte autorità del nostro Paese impegnate nella lotta alla criminalità, rappresenta un presidio di legalità sul territorio.
Distinti saluti,
Massimiliano Pucci- Presidente Assotrattenimento2007-As.tro”