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Gioco promozionale e Totem: una chiara motivazione della loro difformità dal gioco lecito

1 Dicembre 2011

Sin dal 1995 il settore è abituato a confendere ciò che è lecito con ciò che a volte , semplicemente, viene dissequestrato dal Giudice penale.
All’epoca si trattava di videopoker, oggi si tratta di gioco a premio acquistato e effettivamente erogante premi che però viene esternamente presentato solo come attività “promozionale”, secondo l’antichissima prassi in virtù della quale la vincita effettiva viene difesa presentandola come “effimera o virtuale”.
Basterebbe l’argomento logico in virtù del quale una pratica è intrinsecamente illegale se per porla in essere si deve occultare la sua effettiva dinamica (e le effettive transazioni economiche sottostanti), per convincere esecenti e gestori a una precisa scelta di campo. Tuttavia, la forza persuasiva di un guadagno non tassato spesso annebbia la logica e tende a far emergere la convinzione che sia sufficiente la non manifesta illicietà penale per essere in regola: purtroppo (o per fortuna) nel gioco lecito non vige la regola che tutto ciò che non è espressamente vietato deve considerarsi lecito (principio valido solo per l’irrogazione della sanzione penale), bensì il precetto opposto: è lecito solo quel gioco espressamente autorizzato dall’Amministrazione Autonoma dei monopoli di Stato. Tale precetto non è – forse – tutelato con norme penali a deterrenza stringente, ma esiste ed esplica ogni effetto amministrativo conseguente sulla posizione dell’esercente iscritto all’albo AAMS degli operatori.
L’esecente e il gestore che dovessero imbattersi in una contestazione di illecita (sotto il profilo amministrativo) installazione di un totem per promo games non potranno quindi sottrarsi agli effetti che l’Ordinamento ricollega alla “violazione di disposizioni sul gioco lecito”.
Per i cultori del diritto, alleghiamo un pregevole lavoro messo a disposizione di AS.TRO dal consulente legale dell’Associazione, avv. Cino Benelli, da cui si evince la articolata ricostruzione giuridica sottostante all’ideazione dell’escamotage del gioco promozionale come gioco a premio camuffato. Per gli operatori, invece, preferiamo ribadire un concetto: la scelta di restare nell’ambito della legalità è un posizionamento sempre premiante nel tempo; una sola condotta di distaccamento dalle prescrizioni sul gioco lecito, invece, comporta una immediata inversione della scelta di campo imprenditoriale dal lecito al non autorizzato, che potrebbe essere pregiudizievole nei confronti di tutti i sacrifici e tutti gli investimenti sostenuti per il mantenimento della azienda.
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