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Gioco responsabile: il salto di qualità delle aziende AS.TRO

1 Agosto 2011

Il progetto AS.TRO si arricchisce di un’ulteriore rilevante iniziativa, che porrà le aziende associate all’avanguardia sotto il profilo dell’etica imprenditoriale.
Oggetto dell’iniziativa è il gioco responsabile, o, per meglio dire, il programma associativo finalizzato a coinvolgere le aziende AS.TRO nella “comunicazione rivolta all’utenza dei giocatori”.

Tutti sanno, infatti, che uno degli ostacoli più difficoltosi da superare nei rapporti tra gestori e Pubbliche Amministrazioni consiste nella “triste nomea” che accompagna il gioco (persino quello lecito), in virtù della quale tante realtà municipali si sentono spronate a promuovere azioni di “limitazione” del gioco, e a volte vere e proprie “iniziative di ostracismo”.
A ciò si aggiunge che la nuova legge – quadro per il settore (la legge di stabilità 2010), pone il gioco responsabile ad centro di una “attenzione”, sulla quale non saranno fatti sconti a nessuno, arrivando a sancire che la prevenzione della ludopatia (ovvero il gioco che diventa problema) è un obiettivo da raggiungere in fretta.
E’ quindi evidente che l’operatore del settore si sta “giocando” una fetta del suo futuro, e che le difficoltà che oggi incontra per installare le slot sono destinate ad aumentare se non si otterrà rapidamente un “ridimensionamento” dei fenomeni di “gioco eccessivo”.

AS.TRO ha pensato di “anticipare” certe prese di posizione, facendo leva su un proprio bagaglio culturale, molto affinato in tema di gioco responsabile e di comunicazione a tutela dell’utenza di gioco.
L’idea parte da tre presupposti:
–    mostrare che esiste una parte di settore che riconosce l’importanza dei diritti dei giocatori e la delicatezza sociale del gioco;
–    dimostrare alle Amministrazioni Locali, e alle Istituzioni, che una parte del settore, e quindi una parte dei pubblici esercizi, è disposta a fare la sua parte per informare l’utenza, fornendole “la conoscenza” per un approccio al gioco che non si trasformi in problema;
–    dimostrare che l’antidoto sociale al gioco problematico è l’informazione, ovvero l’educazione del giocatore; questo punto è fondamentale per far trionfare un approccio “laico” al problema, che eviti quelle “crociate” contro il gioco, a cui stiamo assistendo.
Lo strumento che si è individuato è il decalogo del giocatore responsabile, ovvero una sintetica esposizione di “10 regole d’oro” che consentono al fruitore delle nostre slot di conoscere modalità di gioco sicure. Il decalogo del giocatore, che il mensile AS.TRO, infogaming, pubblica costantemente da oramai 3 anni è il frutto di una ricerca condotta dal Centro Studi dell’Associazione, e le fonti scientifiche internazioni a cui ha attinto sono una garanzia. Vediamole nel dettaglio:
1.    International Responsible Gaming Organisation, www.international-responsible-gaming.org
2.    Responsibility in Gambling Trust, www.rigt.org.uk
3.    Gambling Commission, www.gamblingcommission.gov.uk
4.    European Association of Study of Gambling, www.easg.org
5.    Responsible Gambling Council, www.responsiblegambling.org
6.    National Center for Responsible Gaming, www.ncrg.org
7.    European Casino Association, www.eca.org
8.    British Columbia, www.bcresponsiblregambling.ca

Adottare il decalogo significa
–    distribuirlo nei pubblici esercizi, affiggerlo sulle slot, divulgarlo tra i giocatori, promuoverlo come argomento di discussione, facendo in modo che le Istituzioni del Territorio si accorgano che c’è una parte del settore che lavora con etica aziendale, rispettando i giocatori;
–    far emergere la differenza tra chi “parla” e chi passa ai “fatti”, ovvero tra chi pensa che basti un proclama a favore di iniziative, e chi, invece, ritiene opportuno adottarle “a livello aziendale”

Sul sito associativo, poi, verrà creata una sezione apposita in cui saranno elencate le aziende aderenti all’iniziativa, e sarà compito di AS.TRO dare notizia a tutte le Istituzioni sulle imprese che si sono adoperate per istruire il giocatore al buon senso e alla moderazione.

In fondo è questo che oggigiorno si chiede all’imprenditoria: le industrie che si espandono sino a “impattare” il territorio con la loro attività, devono anche “far qualcosa” per il sociale, ovvero adoperarsi per migliorare il territorio che occupano con le loro imprese, dimostrando alla cittadinanza che dietro una azienda non c’è solo il (legittimo) lucro, ma anche attenzione per la cittadinanza.

Scarica il decalogo AS.TRO del giocatore responsabile

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