Skip to main content
Logo Confindustria
Know your limit. Play within it.

I controlli sul territorio, fattore insostituibile per la sicurezza di sistema

12 Dicembre 2011

Uno dei temi all’ordine del giorno delle agende istituzionali del comparto attiene al dibattito sull’aumento della sicurezza del congegno AWP, ovvero alle possibili soluzioni che il ricorso alla tecnologia può offrire per rendere più difficile alloggiare una doppia scheda in un apparecchio originariamente concepito come esemplare conforme al prototipo omologato.
A “latere” di tale tema si affianca una sempre più copiosa cronaca di settore che descrive l’efficacia dei controlli sul territorio, oramai sistematicamente produttivi di sequestri di congegni totalmente privi di conformità rispetto al comma sei A, ovvero apparecchi free land a tutti gli effetti che non si scomodano neppure di imitare la macchina da gioco autorizzata, in quanto posizionati in sale clandestine, bische di quartiere, retrobottega variamente camuffati.
Il settore, quindi, si interroga sul significato e sulla portata che deve assumere un intervento di maggior sicurezza sulla awp censita alla banca dati, se poi la illegalità continua a manifestarsi a prescindere dalla consistenza obiettiva e intrinseca che connota l’inviolabilità dell’apparecchio certificato dopo l’omologa.
AS.TRO non è fatta di ingegneri e di tecnici, ma ad autorevoli esperti della materia ha rivolto un quesito ben preciso: a che costo e con quale garanzia di inviolabilità nel tempo sono allestibili soluzioni che possano presentare al pubblico un congegno “intrinsecamente” inattaccabile da coloro che sfidano la legge (e la imposizione fiscale) attraverso doppie schede e artifici simili.
La risposta è stata molto significativa: nessuna garanzia di durata nel tempo può essere associata a una innovazione produttiva delle attuali comma sei A, mentre i costi di un intervento possono essere compiutamente preventivati solo in termini di voci: non è dato sapere infatti, quanto costerà una nuova awp con componenti che richiedano totale ri – progettazione, quindi sostituzione, quindi parziale macero di giacenze, ecc. ecc. ecc.
A fronte di tale risposta AS.TRO ha comunque simulato la situazione in cui si verrebbe a trovare un suo iscritto “medio”, a cui l’evoluzione della normativa gli imponesse l’acquisto di 500 nuove slot, con il solo contributo di un anno di PREU al 11,80%. Un investimento di almeno 1,5 milioni di euro, coperto per neanche il 20% dallo sconto PREU per il 2012. Quale banca potrebbe finanziare – nel terribile anno della annunciata recessione – un gestore di awp, già esposto per 1.500 euro di fideiussione per macchina ? Nessuna.
Al cospetto di tale indagine di mercato AS.TRO rivolge pertanto un invito generale a tutti gli attori del dibattito sulla sicurezza (compresi quelli interni all’associazione dei gestori): lavorate meglio che potete, ma tenete in considerazione che nel 2012 e nel 2013 l’Italia non avrà un comparto bancario disposto a “finanziare” operazioni di cambio macchine, intendendosi per finanziamento l’effettiva erogazione di liquidità di rischio alle imprese, e non la mera conversione in disponibilità di spesa dei titoli personali dell’imprenditore dati in garanzia all’Istituto.
Ad oggi, infatti, l’equivalenza tra titoli in garanzia ed esposizione a rischio è già il minimo requisito per la fideiussione (ampiamente superato da molti istituti, che già elevano il rapporto tra garanzia e rischio al 130%). Per i mutui non “coperti” da clausole di salvaguardia legislativa (vedi energia) la stretta finanziaria è già in atto, e chiunque abbia recentemente chiesto preventivi in banca per l’acquisto di una casa, o per il finanziamento di un’opera edile in costruzione, se n’è già accorto.
Il gioco lecito italiano faccia, dunque, tutti i passi in avanti che ritenga opportuno fare, ma non perda di vista la realtà: l’impresa non può evolversi senza quel credito bancario che nel 2012 dovrà intendersi come sospeso a tutti gli effetti, e che nel 2013 sarà sottoposto a serie probabilità di strette persistenti. La recessione è già scritta nel bilancio dello Stato (pil con segno negativo) per l’anno in corso, e solo parzialmente messa in dubbio per il 2012.
In queste condizioni diventa illecito chiedere investimenti, mentre può diventare ragionevole imporre contributi straordinari per finanziare controlli ispettivi più mirati e coinvolgenti quella parte sana del settore che contribuisce da anni alla tutela complessiva della legalità del gioco sul territorio.

I NOSTRI PARTNER

Logo snaitech
Logo Astro
Logo codere
Logo ASTRO