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Il Presidente AS.TRO Pucci ad Agipronews: "I cardini del 2010? Vlt, Preu più basso e normativa per gestori”

15 Febbraio 2010

“AS.TRO si attende nel 2010 la realizzazione dei progetti che il comparto e l’Amministrazione Finanziaria hanno avviato nel 2009, ed in particolare l’avvio delle VLT, l’abbassamento concreto del Preu e un quadro normativo che preveda e disciplini il ruolo del gestore come figura di operatore accreditato”.

A ribadirlo è il Presidente AS.TRO Massimiliano Pucci in un’intervista rilasciata all’Agenzia specializzata Agipronews, nella quale esprime desideri e prospettive per un anno che potrebbe rivelarsi decisivo per il settore New Slot.

Il gestore dovrebbe diventare una figura accreditata “a cui riservare tutte le attività di manutenzione amministrativa e tecnica del punto di raccolta e tutte le attività di predisposizione e installazione degli strumenti operativi del gioco lecito nel pubblico esercizio”.  Come mai una innovazione così importante viene messa solo al terzo posto fra le priorità dell’associazione?

“A mio giudizio le videolotteries rappresentano la chiave di volta per tutta una serie di questioni. Senza le VLT non si può avverare quella condizione che rende possibile l’abbassamento della pressione tributaria sulle AWP. Credo che dal punto di vista fiscale ci sia bisogno di un’armonizzazione delle aliquote dei due congegni. Altrimenti si rischia che lo spostamento della raccolta sulle videolottieries, determini un danno per l’erario, visto che le VLT hanno attualmente un regime tributario sei volte inferiore”.

Il nuovo ruolo del gestore e la nuova normativa non saranno però, secondo Pucci, una riedizione della cosiddetta “battaglia per la titolarità del nulla osta”.

“Astro non intende minimamente ostacolare il ruolo che l’attuale legislazione assegna al concessionario, ovvero quello di provider e controllore del gioco unitamente al gestore diretto della AWP il cui nulla osta di messa in esercizio è, per l’appunto, al medesimo intestato. Astro, tuttavia, sostiene che chiunque sia individuato dal concessionario come responsabile (e poco importa se si tratta di un dipendente diretto, dell’esercente stesso o di un gestore professionale) della raccolta degli incassi AWP e dell’allestimento dell’offerta di gioco nel locale, debba possedere una abilitazione che rappresenti l’esistenza di precise qualità del soggetto, sia sotto il profilo tecnico-professionale, sia sotto il profilo di affidabilità economica”.

I rapporti diretti tra concessionari ed esercenti, secondo Pucci, stanno subendo un “ridimensionamento in quanto la quotidiana ‘assistenza al punto’ si è rivelata necessità operativa non eliminabile”. Il gestore “ha conquistato sul campo una sua sostanziale legittimazione dal mercato, a fronte della condizione di fantasma che ancora lo contraddistingue sul piano giuridico”.
Il mercato ha legittimato però “solo quei gestori che si siano affermati come autentici promotori del gioco lecito, ovvero ‘manutentori e assistenti del punto di raccolta’, operatori che non si limitano a installare un apparecchio e a scassettarlo, ma che estendono la loro attività alla divulgazione delle regole del gioco lecito, alla fornitura di assistenza tecnica-normativa-amministrativa al locale. Solo questo tipo di gestore mantiene il punto e non viene scalzato dai totem illegali, ovvero dalle offerte commerciali in contanti e a fondo perduto, in quanto si è premunito di far conoscere all’esercente sia le regole del gioco sia i ‘trucchi’ a mezzo dei quali ‘il costo’ della generosa offerta commerciale si ripaga attraverso l’assenza di trasparenza, e talvolta di legalità”.

Il riconoscimento giuridico del gestore però, nelle intenzioni di Astro, non è una “mera schedatura dei noleggiatori, ma la trasformazione del gestore in un operatore del gioco accreditato e tutelato da una normativa che disciplini l’ingresso, la permanenza e l’esclusione dal circuito della abilitazione. Solo questo gestore potrà avere un suo codice etico, una sua dimensione industriale, una sua collocazione nell’ambito dei mestieri, e una dimensione professionale che gli consenta di ‘andarsi a prendere’ le condizioni di lavoro che gli spettano. Senza una normativa sull’abilitazione non c’è tutela al cospetto del rischio delle ditte di gestione che nascono dall’oggi al domani con amministratori di comodo”.

Un ultimo tema è la possibile convergenza con altre realtà associative e con le rappresentanze di categoria per il raggiungimento di obiettivi comuni, una circostanza ritenuta da Pucci positiva e auspicabile: “Ma nessuna rappresentanza deve sentirsi per questo frenata: come in ogni classe scolastica, l’insegnante utilizza i risultati degli alunni migliori per individuare il livello a cui deve arrivare tutta la classe, così la categoria non chiede che l’azione associativa si assesti per poi camminare insieme: gli operatori pretendono che ‘si corra’, e Astro spera di poter correre sempre più velocemente”.

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