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Il progetto della Commissione AS.TRO – Innovazione e Tecnologia all’attenzione delle politiche Locali

24 Marzo 2011

 Due circostanze impongono di considerare il problema dei provvedimenti comunali di restrizioni al gioco in termini di priorità: Da un lato, le Amministrazioni Locali intendono fornire una risposta operativa alla cittadinanza, nei cui confronti intendono veicolare un messaggio di attenzione verso la propensione al gioco, e dalla quale ricevono segnali, a volte, non rassicuranti in merito alla diffusione di una cultura responsabile dell’accesso al servizio intrattenimento – a premio; da ciò deriva il fatto che i Comuni agiscono là dove (e solo là dove) hanno una competenza, ovvero all’interno dei pubblici esercizi e nei soli confronti dell’unico prodotto di gioco pubblico assoggettabile alla licenza di cui all’articolo 86 TULPS, ovvero le awp.
Dall’altro lato, il numero delle Amministrazioni che stanno procedendo, quantomeno, ad un tipo di risposta parziale sul problema, ovvero limitando l’orario di accensione delle slot, inizia ad essere tale da coprire intere aree regionali del nord e del centro Italia.
Una delle esperienze “pilota” sul punto è la nota iniziativa del Comune di Empoli, adottata a seguito di una intensa azione di sensibilizzazione politica condotta dal locale Assessore Filippo Torrigiani, cui è seguito l’interessamento e l’allineamento di molte altre Amministrazioni, spesso preceduto da vere e proprie riunioni informative a cui l’Assessore Toscano è stato chiamato per l’illustrazione dei termini politico-amministrativi, ma anche socio-culturali della propria iniziativa. AS.TRO ha ritenuto di intervenire in termini politici e non giudiziari a tali iniziative, ritenendo più autorevole e serio rispondere in termini di sensibilità e attenzione a esigenze di carattere istituzionale, riscontrando, tuttavia, una risposta non univoca da parte dei Comuni, solo alcuni dei quali, infatti, interessati a inserire la limitazione di esercizio delle slot come provvedimento di attivazione di campagne di responsabilizzazione sociale, mentre in altre realtà è trionfato un irrazionale e illegittimo sentimento “sanzionatorio” nei confronti dell’industria del gioco lecito. E’ chiara la differenza: là dove una industria non è stata chiamata a svolgere un ruolo di sostegno all’impegno istituzionale si è reagito in termini di ricorso giurisdizionale, mentre dove è stato possibile collocare in un alveo di “provvisorietà” la limitazione di orario alle slot, in vista di congiunti interventi sociali, l’Associazione ha dato la propria disponibilità al dialogo. In entrambi le circostanze i danni per il settore sono enormi, e la crescita del volume di affari del gioco illecito sono evidenti, ma in un caso si fa fronte ad una richiesta istituzionale di collaborazione, mentre nell’altro si è destinatari di una reazione ideologica che neppure coglie la portata dannosa per la stessa cittadinanza.

A fronte di questa situazione la Commissione Innovazione e Tecnologia ha deciso di attivarsi, comprendendo che oggi pare più urgente garantire alle slot l’”orario di esercizio”, piuttosto che un possibile incremento di performance in termini di avvicinamento a certi parametri di funzionamento delle VLT.
Già nel primissimo incontro della Commissione alcuni componenti hanno mostrato la padronanza tecnica e progettuale per l’allestimento di idee e proposte finalizzate a rendere attuabile la distribuzione di un congegno “allineato” ad una effettiva sensibilità istituzionale di tutela delle fasce c.d. deboli; un congegno per larga parte rientrante nell’attuale legislazione, ma che si proponga la finalità di dimostrare alla politica che l’INDUSTRIA ha concepito una risposta “tecnica”. Come l’industria dell’auto ha progettato il FAP per arginare i divieti di circolazione, così l’INDUSTRIA dell’AWP ha avvertito l’esigenza di progettare un “filtro ai congegni” che impedisca il gioco ai minori, che diminuisca il costo orario di gioco, che renda l’apparecchio un tassello concreto della informazione responsabile. Una risposta che “sa di sfida” (tecnologica, si badi), e che vuole ristabilire il diritto di una industria lecita e fiscalmente virtuosa a non essere discriminata, e a non essere additata come fonte di problematiche sociali.
Il prossimo Direttivo AS.TRO sarà la sede per la presentazione del progetto all’Associazione, cui seguirà il “lancio” a livello istituzionale del dettaglio tecnico articolato.

I coordinatori della Commissione:
Angela Santerini
Lorenzo Verona

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