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La futura disciplina normativa su totem e gioco a distanza: argomento solo apparentemente spinoso per i gestori

14 Gennaio 2010

Il progetto di normativa sul gioco a distanza notificato a Bruxelles contiene una disposizione che molti hanno apostrofato come “cancella totem nei bar”, in quanto prevede che la raccolta del gioco on line non possa avvenire attraverso l’ausilio di una rete fissa collocata nei bar e costituita da postazioni – apparecchi collegati direttamente (ed esclusivamente) al sito del Concessionario.

Le ragioni di un tale orientamento dell’Amministrazione sono state anticipate da plurime dichiarazioni e interviste risalenti, le prime, al novembre scorso, e lo schema normativo in questione ricalca quanto preannunciato.

Come tutti i provvedimenti “trancianti”, è verosimile che la nuova disposizione andrà a ledere degli interessi e a promuoverne degli altri, ovvero è scontato che l’adeguamento a tale normativa comporterà dei costi in tutto, o solo in parte, compensabili, in un futuro più o meno lungo, dal nuovo modellamento della distribuzione del gioco a distanza.

AS.TRO non entra nel merito della questione, benché sia ovvio che, se è vero che oggi esiste una rete distributiva del gioco on line nei pubblici esercizi, allora significa che la tematica è oggettivamente sensibile anche per i gestori che hanno nel bar il loro abituale centro di confluenza degli affari (con ciò presupponendo la possibilità che dei gestori abbiano investito per allestire nei bar una offerta distributiva degli skill games).

A fronte di un “progetto” normativo sottoposto alla procedura di previa notifica a Bruxelles, infatti, le valutazioni di chi non è d’accordo con le impostazioni fatte proprie dallo Stato Italiano ha la possibilità di sollevare eccezioni e formulare rilievi, e solo al cospetto della reale conoscibilità delle opinioni dei dissenzienti e dei favorevoli sarà lecito per l’Associazione dei gestori esternare la propria posizione di fronte ad una questione che, comunque, non attiene direttamente allo status giuridico del gestore, ma solo agli eventuali investimenti che “anche” un gestore può aver realizzato in tale business.

Allo stato attuale, infatti, PREU e salvaguardia del parco slot sono argomenti ampiamente assorbenti lo sforzo associativo di rappresentare e difendere gli interessi di chi combatte per vedersi riconosciuto lo status giuridico di gestore di awp, portatore di diritti e non solo destinatario dei doveri e delle responsabilità connesse all’esercizio delle new slot.

Un solo dato è certo ed incontrovertibile: dopo che sarà esaurita la fase del confronto sulle rispettive tesi, e che una determinata regola entrerà definitivamente a far parte del sistema normativo sul gioco lecito, AS.TRO continuerà a difendere solo la legalità, ritenendo ogni forma di raccolta di gioco contraria alle disposizioni di legge, come atto di aggressione ai diritti del gestore AS.TRO. 

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