La VLT nel sondaggio interno AS.TRO: totale disomogeneità del mercato e nel mercato
La VLT risulta al giorno d’oggi tra gli “oggetti” più controversi della storia del settore: non esiste altro prodotto di gioco lecito che abbia sommato su di sé un ventaglio così ampio e tendenzialmente contraddittorio di valutazioni.
Analizziamo la panoramica delle risposte ai quesiti che l’Associazione ha rivolto ai propri iscritti, tra i quali, come noto, vi sono gestori di eterogenea dimensione aziendale e diversificazione operativa, anche a livello di collaborazione più o meno stringente con i Providers.
Sono state selezionate solo le risposte aggregate, ovvero i pareri simili rilasciati da più gestori, in quanto si è inizialmente pensato di acquisire un quadro sintetico di valutazioni che arrivasse ad una omogeneità almeno tendenziale.
- le VLT non lavorano
- le VLT incassano da far paura
- le VLT lavorano solo nelle città
- le VLT lavorano meglio nei centri medio-piccoli
- le VLT lavorano bene dove sono un prodotto diffuso e radicato
- le VLT lavorano bene solo se la sala che le ospita non ha molta concorrenza nelle vicinanze
- le VLT stanno uccidendo le slot
- le slot non risentono delle VLT
- le VLT uccidono solo le slot che sono nella stessa sala
- le VLT abbattono la raccolta delle slot solo nelle metropoli nel nord e centro Italia
- le VLT servono per mantenere nelle sale il volume di gioco che davano le slot, completando l’offerta
- le VLT rovinano i gestori di sala perché hanno margini ridotti che fanno in rosso l’esercizio
- le VLT comunque rovinano i gestori di sala perché con le slot si guadagnava di più
- le VLT danno rendite di posizione senza far nulla e sono una manna per certe sale
e per concludere:
- le VLT sono un business solo per i concessionari
- solo i gestori partner dei concessionari beneficiano del business delle VLT
- le VLT hanno rovinato i gestori che ci si sono infilati dentro
- le VLT hanno fatto la fortuna di gestori che incassano royalty senza far nulla
Al cospetto di queste risultanze (che arrivano a coprire una realtà di 25.000 VLT in esercizio), non è stato possibile aggregare ulteriormente i dati in chiave di percentuale, posto che nessuna rappresentazione unitaria poteva contare su un barlume di maggioranza numerica.
Ci troviamo di fronte, pertanto, al prodotto più complesso e articolato della storia del settore, nel cui ambito le variabili sono talmente numerose da sancire uno stato di sostanziale stallo “intellettuale” e “manageriale” sul fronte del “congegno in sé”, potendosi solo accedere a concrete ed efficaci analisi caso per caso, piattaforma per piattaforma, accordo per accordo, ma anche Comune per Comune.
Come noto, la risposta istituzionale allo stato di crisi dei conti pubblici è stata quella di raddoppiare il prelievo sulle VLT, aggiungendoci la tassazione sulle vincite superiori ai 500 euro, in un’ottica di oggettiva penalizzazione di un prodotto il cui start up è a ancora oggi incompleto e controverso.
Al cospetto di questa realtà, si può presumere che le determinazioni assunte sino ad oggi abbiano ampi margini di modifica, posto che, a prescindere dagli orientamenti e dagli interessi, il principio cardine del sistema gioco lecito è quello di andare avanti, magari con dei ragionevoli rallentamenti rispetto alle velocità impressionanti a cui si è abituati, ma mai indietro.
Accanto all’indagine condotta nei confronti degli addetti ai lavori, l’Associazione – in collaborazione con Net Consulting, azienda di consulenza e di analisi sul mercato dell’Informatica, delle Telecomunicazioni e dei Media, e la rivista GiocoNews – ha avviato già da qualche tempo una ulteriore indagine rivolta ai giocatori che è attualmente in corso di svolgimento in diverse sale della Penisola e di cui verranno resi noti prossimamente i risultati, ai fini statistici e conoscitivi di questo nuovo segmento del gioco pubblico.