Skip to main content
Logo Confindustria
Know your limit. Play within it.

Tutela delle fasce deboli della popolazione e gioco lecito: non serve “schedare” chi spende, ma l’immobilismo resta colpevole e inaccettabile miopia

28 Marzo 2011

Una delle positività derivanti dall’aver “innescato” un dibattito è quella di poter riscontrare reazioni, pareri, proposte. L’idea della Lega, di schedare i giocatori e di inchiodarli a una soglia massima di spesa decretata d’autorità in relazione al rispettivo reddito dichiarato, tradisce troppe incongruenze e utopie populiste (oltre a richiede troppo tempo).
E’ comunque una “spia” rivelatrice circa il fatto che, forse, si sta realizzando un clima propenso a una prevenzione sociale, fondata su criteri diversi dalla limitazione oraria dell’esercizio delle slot (e delle sole slot). Finalmente si inizia a parlare delle “persone” e non solo del gioco, e a capire che non è l’eliminazione del secondo (e soprattutto “la versione lecita del gioco”), che serve a tutelare le prime.
Tradisce tutt’altro entusiasmo, invece, la prima trance di contributi che una parte degli operatori sta cercando di far veicolare. Più che concentrarsi sul merito delle proposte, si preferisce, ancora l’obsoleto sistema della critica aprioristica e “sempliciotta”. A fronte della proposta AS.TRO di estromettere i minori dal gioco attraverso l’uso della tessera sanitaria nelle slot, al fine di “far ri-accendere” le awp, laddove le hanno spente, si è replicato che “il barista fornirà tessere ai minori per aggirare la norma, o che il minore la “sfilerà” dal portafoglio del genitore, ecc. ecc., ovvero si risponde ignorando le ragioni che hanno determinato la scelta dell’Associazione di non lasciare alla politica (e a certa politica in particolare) l’assoluto monopolio delle proposte.
Certi “saggi” del settore sono evidentemente allocati in aree felici, ma se si degnassero di visitare la Toscana, l’Alto Adige, il Veneto, l’Umbria, la Sardegna, il Piemonte, si accorgerebbero che la slot regolare, lecita e connessa in rete, rischia 1032 euro di sanzione ogni giorno, perché non potrebbe stare accesa per larga parte della giornata. E’ questa la realtà che impone di scendere in campo e “vedere il punto” a chi adotta questi provvedimenti per tutelare i minori e le altre fasce deboli. Sostenere che già esiste un divieto di gioco ai minori, legislativamente sancito (e assistito dalla previsione di sospensione della licenza per l’esercente inerte ai suoi doveri di vigilanza), tradisce miopia, e non comprende il livello dell’attacco a cui le slot sono sottoposte, nei cui confronti urge una controffensiva di “intelletto” che si proponga di “offrire” l’ottenimento di un risultato tramite la tecnologia e non tramite la discriminazione imprenditoriale.
Poi è ovvio che le slot equivalgono al 56% del mercato del gioco, e che non sarà mai prospettabile una “limitazione” che non si estenda a tutto il panorama dei prodotti del gioco lecito presenti e futuri, e che faccia pertanto riflettere sui risvolti erariali di ogni battaglia ideologica che continui a “colpire” il prodotto, anziché assistere “persona”.
Finché non si darà atto ad AS.TRO che la sua proposta è risolutiva, non si comprenderà, ad esempio, che ogni proibizionismo etico sul gioco lecito è solo un viatico alla riviviscenza del gioco illegale.
Solo introducendo un corpo di norme che assimili il gioco problematico a tutte le altre realtà socio-comportamentali (o sanitarie) che obbligano (già adesso) servizi sociali, Ufficiali Sanitari e Magistratura ad adottare provvedimenti sulla “persona”, si persegue un progetto di tutela dell’individuo.
Laddove si pensa di non far bere i minori vietando loro gli alcolici si totalizzano le percentuali record di alcolisti infra-diciottenni. E’ pertanto verosimile che la tessera sanitaria usata per limitare anche il consapevole volere del maggiorenne di giocare (ma solo al gioco lecito) non provocherà altro che l’apertura di nuove bische (e il conseguente giogo criminale su tante persone).
Finché non si comprende che l’attivismo di AS.TRO è finalizzato a togliere tal campo quelle situazioni di pretestuosità che sempre più insistentemente vengono assunte per colpire le slot (e solo le slot), assisteremo a sproloqui di sempliciotti, che “da sempre scrivono di sapere e capire tutto”, ma che non hanno mai “combinato” nulla di positivo per il settore.

I NOSTRI PARTNER

Logo snaitech
Logo Astro
Logo codere
Logo ASTRO