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Ma quanto pagano le nostre slot ?

6 Settembre 2011

Secondo i dati Ufficiali dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato il pay out delle new slot è stato superiore alla soglia del 75%, prevista dalla legge come retrocessione minima garantita al giocatore, ma aziendalmente concepibile come massimo costo sostenibile da parte delle imprese che il PREU lo pagano sul COIN IN e non sul NET WIN.
15.045 milioni di euro di coin in registrato dalle AWP nel primo semestre 2011, 11.351 milioni il pay out contabilizzato dal sistema telematico di gestione nel medesimo periodo.  La percentuale è orientativamente del 75,43%, equivalente a quasi mezzo punto del volume di raccolta “devoluto” a maggiorazione del montepremi.
Se si considera che lo storno preu di questo anno è stato dello 0,538%, si può concludere che il “comparto” sta devolvendo – nel 2011 – la maggior parte del suo premio fiscale di produttività all’incremento delle vincite.
Da un punto di vista macro – economico, quindi, visto che lo storno Preu ha aziendalmente assunto il ruolo di “corrispettivo effettivo per la remunerazione dell’attività di impresa” (al cospetto di un andamento costi/ ricavi dell’attività di gestione che, se tutto va bene, arriva all’1% del volume), tutto ciò si traduce in una redditività “di segmento” prossima allo zero.

Per consapevole scelta, poi, non si prendono in considerazione possibili esborsi, quali i famosi 300 euro per il contingentamento, in quanto collegati ad una violazione di norma, ovvero le rivalse per omesse comunicazioni di dati metrici dei locali, in quanto collegati a condotte comunque riconducibili a disfunzioni aziendali. Tuttavia tali importi sono esistiti e un certo impatto non possono che averlo generato, soprattutto per quelle aree geografiche caratterizzate da esercizi di dimensioni molto ridotte.

Oggi, con il nuovo contingentamento, i gestori sono incitati ad aumentare il loro parco macchine attraverso un investimento che, a rigor di logica numerica, non è sostenibile, in quanto l’attuale bacino di slot ha già eroso – sotto il profilo finanziario – quanto devolvibile a investimento.
Per comprare nuove slot bisogna pertanto ricorrere all’indebitamento.
Pur senza entrare nel merito delle libere scelte aziendali dei gestori, AS.TRO evidenzia il livello di cautela finanziaria che deve connotare qualsiasi progetto di espansione del parco macchine a parità di punti di installazione, e quanto sia fondamentale, nel rapporto commerciale con gli esercenti, la capacità culturale di veicolare questi dati, al fine di rappresentare correttamente le effettive marginalità di ricavo che il gioco (veramente) lecito può consentire nell’ambito della filiera.

Lo staff dell’Associazione è da sempre a disposizione degli iscritti per l’allestimento di relazioni tecniche esplicative, già più volte utilizzate dagli associati GOLD per interfacciarsi con i professionisti contabili dei titolari dei punti maggiormente organizzati, al fine di rappresentare in termini più coerenti e veritieri la realtà economico-finanziaria del settore e il suo conseguente impatto sulle strategie di mercato.
Tale servizio è ancora attivo, e sarà potenziato, proprio in virtù dei dati Ufficiali riguardanti il trend nazionale sul pay out delle slot, oramai assumibili a vera e propria evidenza per quanto riguarda la definizione dell’effettiva percentuale di pagamento delle slot e quindi dell’autentico margine di residualità delle imprese di gestione.

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