Skip to main content
Logo Confindustria
Know your limit. Play within it.

Massimiliano Pucci a Radio Sole 24 ore: l’industria del gioco lecito è un valore del Paese

24 Settembre 2012

Questa mattina alle ore 8.30, la emittente radiofonica Radio Sole 24 ore ha dato spazio ad una rubrica dedicata (testualmente) al gioco d’azzardo legalizzato, nel cui ambito sono stati chiamati ad esprimere valutazioni e a rispondere ai quesiti redazionali, i sindaci di Vicenza (Achille Variati del pd) e Varese (Attilio Fontana, Lega) da un lato, e dall’altro lato, il Vice Presidente di Sistema Gioco Italia, il Presidente di AS.TRO, Massimiliano Pucci.
La trasmissione ha esordito con il punto di vista dei Sindaci, i quali hanno inteso evidenziare come le rispettive scelte amministrative (peraltro tutte cassate dai locali TAR), adottate in contrasto alla diffusione delle sale giochi e degli apparecchi da gioco, siano state ispirate da un tentativo di “arginare” la diffusione di un fenomeno che poneva a rischio la salute del contesto sociale. Anche nella consapevolezza che con qualche centinaio di metri di distanza non si affronta “nella sostanza” il problema, i primi cittadini hanno sottolineato che a loro avviso “solo questo” si poteva fare per dare una risposta ad una cittadinanza che vedeva chiudere i negozi commerciali a fronte dell’apertura di sale giochi.
Il Presidente di AS.TRO, ha replicato su ogni fronte evidenziando i seguenti dati inconfutabili, numericamente adottati dagli stessi Sindaci in sede di rispettiva illustrazione.
1.         L’espansione numerica delle sale risponde all’esigenza di collocare le VLT sul Territorio, tanto è vero che solo negli ultimi tre anni si registra questo fenomeno di aumento di aperture per siffatti esercizi.
2.         Le VLT non sono state chieste dall’industria del gioco lecito, la quale, anzi, ha subito una imposizione a cui i Concessionari e gli operatori non hanno potuto sottrarsi, in quanto il Governo dell’epoca ha preteso dal settore un contributo (per la ricostruzione dell’Abruzzo) di almeno 800 milioni di euro, paventando l’elegante alternativa tra l’acquisto del diritto per il nuovo prodotto, o l’innalzamento della pressione erariale sui Prelievi esistenti.
3.         Chi fa politica, quindi, dovrebbe sapere che le VLT non sono state introdotte a titolo di volano industriale per il settore, ma come onere a cui la “non-libera” imprenditoria che opera sotto concessione statale ha dovuto rispondere positivamente, attraverso massicci prestiti bancari. Sarebbe folle pensare che un comparto – apparecchi, che nel 2010 registra il suo picco storico attraverso il congegno slot, possa aver applaudito all’introduzione di una ulteriore apparecchiatura dal costo spropositato (sia in termini di diritto concessorio, che in termini di infrastruttura necessaria), e non disponibile nel mercato italiano della produzione.
4.         Lo Stato percepisce introiti rilevanti dal Gioco e non è proprio il caso di parlare di lobby di settore come fattore di condizionamento del Dicastero della salute per il ri-modellamento che ha caratterizzato il c.d. decreto-sanità. Il comparto si è limitato a denunciare che il novero dei punti sensibili tutelati da distanze, a cui originariamente si era fatto riferimento, era tale da relegare il gioco lecito fuori dai centri urbani, e lungo le strade provinciali e autostrade.
5.         L’industria, pertanto, non ha fatto “pressione”, ma ha rappresentato che la rimozione del 75% delle slot a moneta metallica avrebbe comportato la scomparsa di un settore e del relativo contributo erariale, tutto a beneficio di quel mercato dei congegni fuorilegge che proprio l’industria legale ha marginalizzato, grazie alla sua capillare distribuzione.
6.         L’industria del gioco lecito non si nasconde difronte al problema della ludopatia che, nei limiti operativi concessi da un clima di non eccessivo spirito collaborativo, si cerca di affrontare nel modo più ragionato e ragionevole possibile. Tuttavia occorre evidenziare come le 400.000 apparecchiature lecite e controllate attualmente in esercizio stiano sostituendo quei 900.000 videpoker di dubbia legalità e fiscalmente clandestini che il ministro del Tesoro in carica nel 2002 denunciava (solitariamente e senza alcun sostegno mediatico), come fattore di allarme per l’ordine pubblico e la salute dei cittadini.

I NOSTRI PARTNER

Logo snaitech
Logo Astro
Logo codere
Logo ASTRO