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Massimiliano Pucci risponde alle dichiarazioni del dott. Jarre sulla ricerca Eurispes

13 Maggio 2019

Egregio Dott. Jarre,

ho letto le sue dichiarazioni all’apertura sul sito Jamma.it in merito alla ricerca Eurispes sugli effetti della legge regionale del Piemonte in materia di prevenzione delle dipendenze legate al gioco.

Lo scopo di queste mie considerazioni non è quello di difendere la ricerca di Eurispes, che non ho avuto modo di esaminare ed il cui contenuto apprendo (solo in parte), leggendo tra le righe delle Sue obiezioni al riguardo.

Peraltro, l’associazione che presiedo non ha mai avuto rapporti con l’Eurispes, ci risulta però che si tratti di un istituto la cui serietà è stata riconosciuta in svariati ambiti di ricerca e di elaborazione di dati socio-economici.

Il mio scopo è invece quello di rilevare quanto sia fuori luogo e di cattivo gusto l’atteggiamento, in lei ricorrente, in virtù del quale si sente oggi autorizzato a definire come “pseudo ricerca” uno studio elaborato da un ente diverso dal suo, che Lei non esita peraltro a definire “prezzolato” (almeno così risulta dal titolo dell’articolo), con una spregiudicatezza non degna di uno studioso, talmente carica di livore da minare qualsiasi possibilità di un sereno confronto (di cui ci sarebbe invece un gran bisogno).

A proposito di questo suo discutibile e ormai ricorrente approccio, mi torna in mente l’esperienza personale vissuta quando portai all’attenzione delle istituzioni regionali piemontesi i dati che dimostravano che l’offerta complessiva di gioco, nonostante la sostanziale eliminazione delle slot da bar e tabacchi, fosse rimasta pressoché inalterata, essendosi, la relativa domanda, trasferita verso strumenti alternativi (compresi quelli illegali) ai congegni messi al bando.

Ricordo bene la sua reazione, tutta incentrata a sostenere l’inaffidabilità di tali dati, nonostante fossero stati forniti direttamente da SOGEI, l’unico organismo da cui vengono attinti i dati ufficiali riguardanti il gioco.

Questa sua ultima performance (le dichiarazioni rilasciate a Jamma) ci consente ora di prendere definitivamente atto che, in forza di una autoinvestitura, lei si percepisce come l’unica autorità autorizzata a conferire la patente di credibilità alle ricerche riguardanti il settore del gioco legale, sulla base del grado di conformità al dogma di cui è portatore.

Apprendiamo anche che i malcapitati soggetti che dissentono dal “dogma” del Dott. Jarre meritano di subire, senza colpo ferire, insulti svilenti e pesanti illazioni.

Visto il ruolo che esercita nella ricerca per la prevenzione e la cura dei fenomeni di dipendenza legati al gioco, da lei ci si aspetterebbe che si occupasse degli effetti che questa legge ha prodotto in tale ambito.

Nel riscontrare, anche questa volta, la totale assenza di sue rilevazioni riguardanti gli aspetti sanitari, ci ritroviamo a doverci confrontare con lei su considerazioni che, esulando dal suo ambito di competenza, sono di natura esclusivamente politica e che lei diffonde ammantandole dell’autorevolezza conferitale dal suo ruolo di scienziato.

Alcune di queste sue considerazioni lasciano peraltro sbalorditi per la bizzarria logica che le caratterizza.

Solo a titolo di esempio, cito la considerazione che lei fa in merito al fatto che la forte perdita occupazionale conseguente all’applicazione della legge regionale piemontese sarebbe una buona notizia perché ne dimostrerebbe l’efficacia.

Come dire che, per saggiare l’efficacia di un farmaco non sia necessaria l’evidenza dei suoi effetti risolutivi sulla malattia che con esso si intenderebbe curare, ma ci si possa accontentare della presenza dei soli effetti collaterali.

Ciò detto, restiamo in attesa di confrontarci con lei sui dati, che auspichiamo siano di prossima rilevazione, che lei diffonderà, nell’ambito del settore di ricerca che le compete, riguardanti gli effetti della legge regionale piemontese in termini di riduzione della dipendenza dal gioco.

Non è infatti scientificamente sufficiente il sillogismo che lei continua a propinarci come esaustivo secondo cui gli effetti positivi, senza bisogno di rilevazioni concrete, discenderebbero, sic et simpliciter, dall’eliminazione delle slot legali.

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