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New slot 'plus': ecco la ragione di tanti equivoci

31 Gennaio 2012

Il compito di una associazione di categoria è salvaguardare gli interessi generali dei propri iscritti, tra cui, senza dubbio, vi è anche la tutela del c.d. mercato di riferimento, ovvero il mantenimento di condizioni imprenditoriali sempre più positive, o, visto i tempi che corrono, sempre meno negative. Nulla quaestio, pertanto, se chi vende ambisce a vendere di più, e se chi compra preferisce programmare acquisti sulla base delle sole necessità di lavoro e non di rottamazioni, di fatto o di diritto, coatte. Nulla quaestio, altresì, se l’Amministrazione pretende un comportamento istituzionale da parte di tutti gli operatori della filiera, in virtù del quale gli investimenti per la sicurezza gestionale del prodotto, che si gestisce per conto del Ministero delle Finanze, debbano sempre essere costanti, ottimizzati, efficaci, ovvero una sorta di naturale controprestazione rispetto alla natura pubblicistica del gioco. Se le basi di principio sono così incontestabili, cosa potrà essere mai successo nel settore per attivare la eloquenza di così tanti operatori e organi di informazione su un tema che centinaia di gestori (ovvero quelli che le macchine dovrebbero comprare) stentano a comprendere? E’ evidente che un equivoco si è ingenerato, e che le tante occasioni di libero sfogo, dalle fiere ai forum h. 24, non hanno certo ricomposto. A ciò si aggiunge che la FEDERAZIONE di Confindustria servizi innovativi e tecnologia raggruppa esattamente tutte le rappresentanze di settore chiamate a interloquire con l’Amministrazione sia per il “puntellamento” delle caratteristiche di sicurezza dei congegni per il gioco lecito, sia per il generale e costante consolidamento di un comparto chiamato a garantire performance erariali elevate pur in tempo di crisi economica. Pur nel rispetto delle opinioni di tutti, quindi, l’Associazione dei gestori di Confindustria assicura i propri iscritti circa la assoluta normalità del contesto politico – istituzionale nel cui ambito si sta operando per offrire all’Amministrazione una proposta di innovazione tecnologica delle awp che possa consentire un incremento di sicurezza dei congegni compatibile con le risorse (poche) che attualmente sono reperibili dal comparto bancario per il finanziamento di un eventuale investimento, sicuramente non coperto dal momentaneo abbassamento della aliquota PREU. Concessionari, Gestori, Costruttori, continueranno a confrontarsi sino a quando non avranno trovato una sintesi che non potrà mai essere di carattere squisitamente tecnica (ci sarà sempre chi il pulsante lo vuole rosso piuttosto che giallo, e chi ambisce alla sostituzione dei pulsanti con qualcos’altro), bensì politica. Sul punto AS.TRO si ispira a dei valori cardine che all’interno della FEDERAZIONE riscuotono apprezzamento, ovvero:
estensione ad almeno due anni dell’aliquota PREU agevolata per il sostentamento di futuri investimenti, stante la sterilità del credito bancario;
pianificazione operativa di ogni forma di intervento evolutivo in un lasso di tempo di almeno due anni, per non appesantire i bilanci degli operatori;
principio della progressività costante dell’evoluzione tecnologica in tema di sicurezza, da cui deriva la necessaria conclusione che nessun intervento possa “domani” risolvere “per sempre” ogni criticità, ma che nel tempo tutto il complesso sistema delle procedure di omologazione da un lato, delle modalità costruzione/distribuzione e dei controlli nei punti vendita, dall’altro lato, debba conoscere quel fisiologico aggiornamento che consenta di caratterizzare di modernità il sistema stesso.
Questa è la politica, ed è atto di trasparenza e integrità difenderla e renderla pubblica. Poi “del colore dei pulsanti” si occuperanno altri, con il dovuto rispetto da riconoscere a chi si occupa solo di dispositivi tecnici.
Sicuramente un equivoco va chiarito: chi domanda awp più performanti chiede congegni che incassino di più e che aumentino, già a livello astratto, la capacità di impoverimento del giocatore. A che ora le faranno mai accendere queste macchine nei c.d. Comuni anti-slot ?
Se fosse un solo colore politico a contrastare il gioco si potrebbe anche glissare il tema, ma a fronte di” intere Regioni di eterogeneo orientamento”, che si apprestano a contrapporre linee guida di costante antagonismo amministrativo nei confronti delle slot, l’argomento va posto alla base di ogni riflessione.
La tessera nominativa del giocatore, poi, è addirittura tema assorbente ogni discussione: la oggettiva presenza di un progetto attinente ad un siffatto dispositivo dovrebbe essere considerata la vera madre di ogni “forum” e di ogni libera esternazione di autentica preoccupazione.

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