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Nuovo decreto AAMS: analisi di un successo politico della rappresentanza di categoria (PARTE II)

16 Novembre 2011

Sarebbe oltremodo facile sostenere che l’abbassamento del PREU in tempo di crisi è un risultato che sancisce il successo del lavoro delle rappresentanze che hanno sostenuto un rapporto di interlocuzione e confronto con la Direzione Generale dell’Amministrazione, sotto forma di documenti di settore illustranti i termini economici dell’attività di gestione di AWP.
Tuttavia l’analisi di questo successo parte da più lontano, e i lettori del sito AS.TRO ricorderanno con quanta assiduità si è dato spazio, nel 2009 ai resoconti parlamentari dell’audizione del Direttore Generale di AAMS presso la VI Commissione Finanze della Camera, laddove si spiegava al Parlamento la necessità di riconoscere giuridicamente il gestore, concedergli un ruolo formale di sub-appaltatore del prodotto gioco lecito, prendendo atto della necessità di “risarcire” fiscalmente tale categoria dalla inevitabile contrazione di incassi che le VLT avrebbero generato sul volume di raccolta delle AWP.
Ciò che nel 2009 si profilava come necessità di “avvicinare” i due profili tributari (quello dell’awp e quello della VLT), è stato poi “ovviamente” influenzato dallo stato attuale di crisi, in virtù del quale ai videoterminali si finito per chiedere un sacrificio veramente notevole, al limite della oggettiva sopportazione economica.
Da questa base di partenza oggi verifichiamo la coerenza che è stata mantenuta dall’Amministrazione, laddove ha ritenuto di illustrare pubblicamente le scelte adottate nel decreto in commento anche sulla base dei primi dati di “contrazione” degli incassi delle awp, ovvero da un andamento della raccolta che, nel 2011, non potrà offrire agli operatori il medesimo storno di cui hanno beneficiato per l’anno di imposta 2010.
Ovviamente non si commenta chi reputa “impossibile” che in tempo di crisi si facciano sconti, annunciando congiure volte a spacciare l’abbassamento del PREU come pretesto per rendere coatto il più dannoso dei cambio macchine ovvero per imporre ai gestori prossimi passaggi su bracieri ardenti. A costoro si consiglia, almeno, di devolvere in beneficenza lo 0.8% di PREU che è stato ottenuto proprio grazie al fatto che la loro voce è restata relegata e isolata, senza possibilità di inquinare l’immagine di professionalità e serietà delle analisi economiche proposte dal consesso dell’Area Giochi prima, e dell’attuale Federazione poi.
Come ultimo dettaglio che si propone al lettore di questi didascalici commenti, si evidenzia la portata di questa norma sul fronte della c.d. “mini-VLT”. E’ evidente, infatti, che un progetto di reperimento di risorse basato e strutturalmente programmato nel tempo in virtù di una raccolta da slot con pay out dalla effettiva retrocessione minima garantita, allontana la pratica attuabilità delle mini-VLT, almeno all’anno successivo al 2015, ma più verosimilmente al 2017 – 2018.

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