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Oggi a Bologna il Direttivo AS.TRO: focus su attualità del settore e strategie

21 Settembre 2011

Il Direttivo dell’associazione degli operatori del gioco lecito torna a riunirsi questo pomeriggio, mercoledì 21 settembre, per verificare lo stato di attuazione di alcuni progetti messi in cantiere nella prima parte dell’anno, ed in particolare
Progetto “prodotto di qualità garantito”,
Progetto comunicazione responsabile all’interno dei locali – decalogo del giocatore,
Progetto comunicazione istituzionale per la segnalazione delle imprese virtuose nel campo della gestione,
Progetto AS.TRO – ENTI LOCALI
Progetto ALBO AS.TRO del gestore.
A ciò si aggiunge, poi, la verifica di impatto delle disposizioni contenute nelle manovre estive in ordine agli oneri delle imprese di gestione.
Molti gestori hanno espresso preoccupazione per le condizioni di instabilità a cui l’impresa (in quanto tale) è sottoposta, in un contesto nazionale dove credito bancario, efficienza della P.A., e infrastrutture di comunicazione segnano il passo, consegnando alle aziende strumenti di lavoro spesso inadeguati alle esigenze di speditezza operativa che contraddistinguono l’attività del gestore.
Se si può essere compiaciuti dell’esito del primo confronto istituzionale tra Politica e Settore, tutto deve ancora essere deciso per quanto attiene alla pianificazione finanziaria del miliardo annuo di extra gettito che il sistema gioco pubblico deve garantire per “passare la nottata”. A nessuno è sfuggita la delicatezza di un momento caratterizzato da un “Legislatore Finanziario” che rinuncia allo studio di provvedimenti di armonioso sviluppo di un comparto industriale (peraltro socialmente impattante), a favore di una mera delega di riscossione. L’unico elemento positivo su cui lavorare è lo “sdoganamento” dei provvedimenti di contrasto all’illegalità come strumento di pubblica finanza, ovvero la utilizzabilità (nonostante le censure della Corte dei Conti sul punto), della lotta all’evasione tributaria come autentica posta di bilancio.
Il settore del gioco pubblico annovera, infatti, due ordini di fenomeni di sottrazione di gettito tributario, il primo connesso a condotte di dolosa predisposizione di artifici elusivi, il secondo derivante dal cortocircuito normativo a cui è ancora sottoposto il c.d.” mondo dell’articolo 88 TULPS” e del gioco on line.
Se il primo fenomeno si contraddistingue per la sua essenza “terrestre”, e quindi per una sostanziale associabilità alle problematiche generali dei territori, gli altri hanno una dimensione più magmatica, tecnologicamente più complessa che corre sul filo della distinzione tra ciò che è autorizzato, ciò che è vietato, ciò che pur essendo vietato non è penalmente aggredibile. In questo campo la “scure” della imposizione tributaria “di recupero” deve essere spietata e gli strumenti normativi messi in campo per tale scopo non possono ancora qualificarsi come idonei. Manca, infatti, quella fondamentale realtà di approccio reticolare al fenomeno, attraverso le quali organismi istituzionali e settore del gioco lecito possono unire gli sforzi, rispettivamente per recuperare gettito e abbattere la concorrenza sleale della imprenditoria fiscalmente clandestina.
AS.TRO ha avviato anche uno studio giuridico per allestire una proposta normativa che consenta l’adozione di misure cautelative speciali e preventive nel comparto del gioco senza concessione, che consenta un ritorno all’intervento penale in questo ambito compatibile con i “paletti” imposti dalla normativa UE: in particolare si è pensato ad una serie di oneri di comunicazione telematica istituzionale che gli operatori che “ritengono” di poter offrire al pubblico prodotti di gioco o di scommessa siano tenuti ad effettuare, la cui omissione o ritardata esecuzione comporti  misure interdittive, cautelari reali e patrimoniali, e infine sanzionatorie di carattere penale. All’operatore non autorizzato non servirebbe più ricorrere al T.A.R. per annullare i provvedimenti Questurili, perché dovrebbe preventivamente rispondere di mancata trasmissione del report di gioco raccolto/premi erogati all’Amministrazione Finanziaria secondo modalità idonee a identificare anche il giocatore/scommettitore, al quale imporre tassazione per le riscossioni avvenute presso canali di gioco privi di concessione.
L’idea nasce dalla necessità di verificare le potenzialità di tutela del sistema se si sposta l’ambito di intervento repressivo/preventivo dall’attuale binomio “88 tulps – concessione” (congestionato),  ad un futuro sistema telematico di trasparenza, in assenza del quale chiunque soggiace a sanzioni e misure restrittive.

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