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Operazione “ALL IN”: Agenzia Entrate e Gdf controllano le vincite sul gioco all’estero

21 Luglio 2011

L’Agenzia delle Entrate e il Comando Generale della Guardia di Finanza hanno diramato un comunicato stampa congiunto con il quale hanno formalizzato l’avvio di una serie di accertamenti su soggetti italiani che hanno vinto all’estero premi attraverso il gioco.
Con l’operazione “All in”, sotto la lente di Agenzia delle Entrate e Guardia di finanza, i giocatori che hanno “dimenticato” di dichiarare come redditi diversi, interamente tassabili, le entrate provenienti dalla loro fortuna al tavolo verde fuori confine.
 Dai primi dati risulta che superano quota 97 milioni di dollari (circa 73 milioni di euro al cambio attuale) le vincite intascate da oltre 4mila pokeristi fiscalmente residenti in Italia non denunciate in dichiarazione dei redditi.
L’attenzione, in questa fase, è rivolta alle somme riscosse in trasferta, quelle vinte in casa, infatti, sono tassate direttamente nei casinò italiani.
 L’operazione “All in” interesserà, per ora, i giocatori di poker “live” (che utilizzano soprattutto la modalità Texas Hold’em), che hanno giocato le loro carte e vinto partecipando a tornei esteri nel periodo 2006/2009. Costoro saranno invitati presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate e i comandi della Guardia di finanza per un contraddittorio. A loro la chance di spiegare se e come hanno pagato le imposte dovute per i “redditi diversi” da “tavolo verde”.
C’è da dire che, per l’Amministrazione finanziaria, individuare gli amanti “fortunati” di questo tipo di gioco e le loro vincite, grazie agli incroci dei dati in possesso e ai sistemi informatici utilizzati, è stato un compito relativamente semplice.
Circa gli obblighi di dichiarazione in Italia, va detto che le somme in questione rappresentano redditi imponibili in virtù del principio generale per cui, per i soggetti residenti in Italia, sono redditi imponibili quelli ovunque prodotti (quindi, anche quelli prodotti all’estero). Una struttura ad hoc, un tavolo tecnico, composto da rappresentanti dell’Ufficio centrale per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali dell’Agenzia delle Entrate (Ucifi) e del Nucleo speciale entrate della Guardia di finanza, ha effettuato controlli sulle “partite” giocate fuori confine in modalità “live” (per ora sono state escluse le vincite on line), facendo emergere i proventi non sottoposti a tassazione in Italia come invece previsto dall’articolo 67 del Tuir. La norma inserisce, infatti, gli importi vinti al gioco tra i “redditi diversi”, tassabili integralmente, senza alcuna deduzione per eventuali spese sostenute (articolo 69 del Tuir), ovunque questi vengano incassati. Si tratta di un caso esaminato di recente dalla prassi dell’Agenzia delle Entrate (risoluzione n. 141 del 30 dicembre 2010), che era giunta alla medesima conclusione relativamente ai giochi on line.

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