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Perché il PREU 2012 è all’11.80%

16 Gennaio 2012

Ricordiamo le testuali parole del decreto Direttoriale AAMS del  prot. 2011/ 2876/ Strategie / UD, in ordine alla ri-modulazione del PREU: “a decorrere dal 1 gennaio 2012 e fino al 31 dicembre 2012, al fine di consentire i necessari adeguamenti tecnologici dei suddetti apparecchi, necessari per dare attuazione alla variazione della quota destinata alle vincite dì cui alla successiva lettera b – n.d.a. diminuzione del pay out al 74% – , si applica un prelievo dell’ 11,80 percento sull’ammontare delle somme giocate”.
Il tenore giuridico della disposizione è univoco nel collegare l’abbassamento dell’aliquota alla rottamazione di congegni a cui il proprietario di slot dovrà andare incontro per adeguare il pay out dei congegni dal 75 al 74%.
Non si tratta, quindi, di un “omaggio”, né di uno “sconto”, ma di un contributo pubblico finalizzato ad un investimento che una categoria dovrà sostenere.
Ai gestori che dovessero pensare di usare il PREU per fare consapevole e aggressiva concorrenza, invece, rappresentiamo la totale presa di distanza di AS.TRO da una scelta che equivale a mercificare la propria dignità imprenditoriale, solo per fare bella figura nei confronti di un punto vendita.
Il contributo di rottamazione inciderà per circa 400 euro su ogni apparecchio, ovvero per una percentuale idonea a coprire al massimo 1/5 del valore di una nuova slot. Chi si priva della metà di questo contributo rinuncia a gestire la propria impresa in modo sano e coerente, e non importa quanto sia grande o quanto sia ricca, perché non esiste bilancio al mondo che possa preventivare, nel primo mese dell’anno, di rinunciare ad un contributo pubblico approntato per sostenere un futuro investimento.
Tali gestori mortificano le battaglie associative degli ultimi quattro anni, condotte per ottenere quel riconoscimento giuridico reso evidente nell’elenco AAMS, senza il quale, il contributo di rottamazione di cui si parla non sarebbe mai stato concepito, unitamente alla lotta per collocare il gioco lecito nel’ambito della FEDERAZIONE di Confindustria.
I gestori che svenderanno la loro dignità imprenditoriale non avranno più titolo, in futuro, per chiedere alcunché alla loro rappresentanza, perché è proprio la mancanza di tale requisito che ha reso debole l’operatore per tanti anni.
Molti gestori AS.TRO hanno già capito che è proprio questo il “virus” che ha contaminato il “vecchio noleggiatore”, rendendolo un operatore impermeabile ai cambiamenti, arroccato alle categorie di pensiero del passato video- pokerista, incapace di comprendere cosa significa – oggi – essere gestore di gioco lecito per conto dello Stato. Ad essi l’Associazione ribadisce appoggio, stima e gratitudine.

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