💥EVENTO I-COM 2025, RUSCIANO (Resp. DATA ROOM GIOCO PUBBLICO AS.TRO): <<AVVIATA INDAGINE SU REPUTATION DEL GIOCO: IL RIORDINO PUO’ ESSERE UN’OCCASIONE DI RISCATTO>>
- astro trattenimento
- 22 mag
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"Vorrei innanzitutto ringraziare, a nome mio e del Presidente Pucci (oggi impossibilitato a partecipare) -che porta i suoi saluti insieme al Presidente della nostra Federazione Confindustria SIT, dott. Berdardelli-, l’Istituto I-Com e IGT per l’invito a questo evento che pone al centro della discussione il tema più caldo del momento per il gioco pubblico, ovvero il Riordino del settore.
Si sta sentando parlare molto di Riordino, tutti parlano di Riordino ma si sa ancora poco sulla riforma che interesserà il comparto terrestre. Alcune informazioni che scendono più nel dettaglio le apprendiamo dalla stampa o da indiscrezione che escono sui giornali, non essendo stato previsto un coinvolgimento delle rappresentanze del settore in questa fase del processo di riforma.
Da quello che possiamo apprendere, nell’impianto del riordino, si registrano diversi aspetti positivi: formazione degli operatori, certificazioni dei punti gioco che vanno da quelle ambientali a quelle che interessano i criteri ESG, misure che puntano al rafforzamento delle tutele verso i soggetti più vulnerabili, tutti aspetti -in pratica- che puntano ad innalzare gli standard qualitativi dell’operatore di gioco e, più in generale, puntano alla ‘sostenibilità’ del gioco, obiettivo questo che è funzionale a fronteggiare anche una delle problematiche più impattanti che è rappresentata dalla bad reputation che ha sempre accompagnato il settore.
E con questo Riordino forse si potrà offrire un’occasione di riscatto al mondo del gioco.
Dico forse perché questa bad reputation ancora esiste. Esiste e -fino ad oggi- è stata declinata nei modi più disparati producendo, non solo tutta una serie di abnormità giuridiche (a volte il regime sanzionatorio a cui sono sottoposti gli operatori di gioco è estremamente sproporzionato: se fabbrichi esplosivi sei sottoposto ad un’ammenda fino a 247 euro; se un operatore di gioco a Roma spegne il congegno un minuto dopo il limite stabilito dal Comune, può essere sanzionato fino a 15mila euro), ma soprattutto ha generato la non agibilità del settore nei rapporti con le Istituzioni ed i Decisori: al netto della riforma in corso, vediamo approvare ogni giorno -e subiamo- provvedimenti che fanno chiudere i punti gioco (che tradotto sono persone che chiudono le proprie aziende o perdono il proprio posto di lavoro) nonostante abbiano fatto affidamento su una legge statale che li autorizzava a lavorare, sulla scorta di un’emergenza ludopatia che, molte volte, viene sbandierata senza che vengano effettuate istruttorie in merito (tramite Data Room abbiamo interrogato le 110 aziende sanitarie locali per dare una dimensione del fenomeno DGA il più reale possibile e che ogni settimana diffondiamo attraverso i nostri Bollettini) e i dati non evidenziano la presenza di un’emergenza, per quanto -si badi bene- questo fenomeno è e deve continuare ad essere sempre attenzionato.
Esiste questa bad reputation perché a confermarcelo sono 300milioni di fonti interrogate sul web dalla Data Room -attraverso il nostro partner Tutela digitale- in un’indagine sulla reputazione del settore, che stiamo portando avanti dall’inizio di questo anno (insieme ad altri 3 progetti, tutti incentrati sulla raccolta e analisi dei dati: sanitari (Bollettini DGA), economici (“Pillole” elaborate con Cgia Mestre) e giuridici (schede delle normative locali in materia di gioco).
Abbiamo ritenuta fondamentale portare avanti questa indagine sulla reputazione del settore gioco ed il motivo è presto detto. Perché non esiste attività imprenditoriale che possa operare senza l’accordo e la condivisione della maggior parte dei cittadini e dell’opinione pubblica. Perché non si può stare in paradiso a dispetto dei santi.
E quindi la sera del 19 febbraio, ci siamo messi addosso muta e bombole d’ossigeno e ci siamo immersi nel web, come un sommozzatore nell’oceano, ed abbiamo iniziato -e continueremo a farlo- a scandagliare queste profondità alla ricerca del sentiment degli Italiani verso il settore del gioco e su questo sentiment che la nostra associazione deve orientare la sua linea d’azione, come non mi stanco di ripetere al mio Presidente ed ai nostri consiglieri.
La domanda iniziale era capire cosa generasse questa bad reputation, a cosa fosse legata: al prodotto di gioco? Alle aziende ed agli operatori? Allo Stato che viene percepito dai cittadini come l’azionista di maggioranza di questo settore? Alla ludopatia?
E -in una prima fase- interrogando gli italiani in una maniera ‘generica’ (inserendo alcune parole d’ordine: gioco d’azzardo, siti di scommesse, dipendenza da gioco), abbiamo ottenuto più di 34mila risultati che ci hanno restituito un sentiment -tutto sommato- neutro (come si può vedere dal grafico).

Attenzione, non stiamo parlando di un sondaggio (che interroga un campione ben definito su temi specifici): siamo andati ad interrogare oltre 300milioni di fonti tra siti web, blog, forum, quotidiani online (locali, nazionali, e internazionali), social network, portali di informazione di settore.
Siamo andati a sentire la ‘pancia’ del Paese nel luogo in cui oggi si ritrovano tutti (il web), abbiamo ascoltato, registrato e analizzato quello che gli italiani pensano del settore, abbiamo creato lo ‘Spartito Italia’ sul gioco attraverso quelle migliaia di fonti.
Non ci siamo fermati lì. Abbiamo dettagliato poi, in maniera più particolare, la nostra ricerca, inserendo keywords ancora più specifiche come slot, vlt, gratta e vinci, perdite al gioco, DGA e lì il discorso cambia. Aumenta la tendenza alla percezione negativa: quello che prima era arancione con un sentiment neutro, tende ad andare verso il rosso. I margini del verde diminuiscono e vanno verso un sentiment negativo.
I dati che stiamo anticipando oggi, saranno inseriti all’interno di Report che diffonderemo mensilmente per offrire una panoramica aggiornata sulla tendenza di questo sentiment: è un progetto che prova ad aggiungere un nuovo angolo di osservazione (anche rispetto al Riordino) e si inserisce come quarta linea d’azione di DATA ROOM che, a giugno, partirà con la prima pubblicazione dei dati fino ad arrivare, a riordino concluso, a scandagliare il sentiment degli italiani verso questo processo di riforma.
Speriamo quindi che questo Riordino, attraverso le misure che verranno introdotte, possa far crescere i margini della barra verde sul sentiment del Paese. Spero che la mia associazione continui ad orientare la propria azione -come sta cercando già di fare- per mettere in piedi progetti che facciano maturare un approccio positivo nei confronti del gioco (un esempio è quello che stiamo facendo a Bergamo in collaborazione con ATS Bergamo e l’Università Bicocca, coinvolgendo i punti vendita in un progetto per intercettare precocemente -attraverso protocollo, codici di condotta ed una specifica formazione degli operatori di sala- situazioni a rischio dipendenza).
L’evoluzione di questa analisi sul sentiment verso il gioco sarà la nostra cartina di tornasole che ci farà capire se -come settore- ci stiamo muovendo nella giusta direzione, se stiamo puntando verso la normalità, se stiamo agendo per diventare, a pieno titolo, parte del sistema Paese.
In caso contrario, continueremo ad essere più strumenti che non protagonisti del nostro futuro".

