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Posticipata la ripartenza dei giochi nel Lazio: Pucci (pres. As.Tro) scrive al presidente Zingaretti

15 Giugno 2020

Pubblichiamo di seguito la lettera inviata dal Presidente AS.TRO, Massimiliano Pucci, al Presidente della Regione Lazio che ha deciso di rinviare la ripartenza dei giochi al prossimo 1 luglio 2020: il rischio è lasciare alla deriva centinaia di aziende e decine di migliaia di famiglie di lavoratori del settore che, proprio da oggi, perderanno anche il sussidio degli ammortizzatori sociali.

“Bologna, 15 giugno 2020

Egr. Presidente Zingaretti,

posticipando al 1° luglio, senza motivazione e quindi in palese violazione del DPCM 11/06/20, la ripresa delle attività legate al gioco pubblico legale, ha determinato l’effetto di lasciare alla deriva centinaia di aziende e decine di migliaia di famiglie di lavoratori del settore che, proprio da oggi, perderanno anche il sussidio degli ammortizzatori sociali.

Nel testo della Sua ordinanza non si rinviene alcun accenno ai motivi di questa disparità di trattamento, tantomeno vi si scorge un accenno di istruttoria. Anzi, viene descritto un generale quadro ottimistico della situazione epidemiologica nella Regione.

La natura discriminatoria è ravvisabile nel fatto che nel Lazio sono già ripartite le palestre, le piscine, i ristoranti, i bar, i pub, i centri estetici, i centri benessere, i tatuatori, tutto.

Sono attività che presentano un evidente rischio di contagio uguale se non superiore a quelle delle sale giochi e delle sale scommesse.

Con l’ordinanza del 13 giugno 2020 Lei ha deciso di far ripartire, fin da oggi, anche <<le fiere, i congressi, le cerimonie, nonché attività che hanno luogo in discoteche e locali assimilati, con eccezione delle attività di ballo>>. 

Considerate le caratteristiche di queste attività, sotto il punto di vista del rischio epidemiologico, risulta evidente la natura esclusivamente politica della scelta di riservare un differente trattamento alle sale giochi, alle sale slot e alle sale scommesse.

Presidente Zingaretti, Lei sa benissimo che il contesto normativo in cui si inserisce questa ordinanza non era quello deputato a decidere, come invece Lei ha fatto sulla base di visioni etico-culturali, le sorti del gioco: l’ultimo DPCM ha affidato alle Regioni il compito di valutare, secondo parametri obiettivi, la compatibilità della ripresa delle attività con l’andamento della situazione epidemiologica nel territorio regionale. I principi delle Stato di diritto richiedono che questa valutazione venga svolta nel rispetto del principio di uguaglianza che impone di motivare adeguatamente la ragione di eventuali disparità di trattamento. In assenza di un’adeguata motivazione che le giustifichi, le disparità di trattamento si traducono in discriminazioni.

Eventuali scelte etiche non possono trovare spazio nell’elaborazione dei provvedimenti amministrativi legati all’emergenza epidemiologica ma semmai dovrebbero essere tradotte in specifiche proposte di legge da presentare in Parlamento.

IL Gioco Pubblico, come hanno recentemente riconosciuto molte autorità del nostro Paese impegnate nella lotta alla criminalità, rappresenta un presidio dello Stato in un settore delicato.

Le rivolgiamo quindi un accorato appello affinché, mettendosi una mano sulla coscienza, di cittadino e di amministratore pubblico, rivaluti questa Sua improvvida decisione.

Questi ulteriori quindici giorni di inattività che Lei, a differenza dei Suoi colleghi Presidenti di Regione, ha deciso di infliggere alle aziende del gioco e ai loro dipendenti, potrebbero essere, per qualcuna di esse, senza ritorno.

Massimiliano Pucci

Presidente Assotrattenimento2007-As.tro”

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