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Premiare chi garantisce il proprio prodotto: la strategia del comitato di presidenza AS.TRO

14 Luglio 2010

Come tutti sanno AS.TRO non ha mai fatto “business”, non si mai preoccupata di lanciare o osteggiare iniziative economiche, e, come punto di forza ha sempre annoverato, tra gli altri, un Presidente privo di azienda e di interessi imprenditoriali di settore, un tecnico del diritto e della politica della rappresentanza che garantisse una guida associativa improntata sul valore del rispetto della legalità “senza se e senza ma”.
Come tutti egualmente sanno, il nostro settore ha vissuto stagioni di grandi deroghe rispetto ai principi generali del diritto e, per farla breve, il gestore ha sempre pagato il conto di una situazione complessiva di mercato che lo giudicava un “inesperto” imprenditore, spesso più propenso a non rovinarsi rapporti di colleganza piuttosto che a imparare a tutelare i diritti della propria azienda, come fanno tutti i normali industriali.
A riprova di ciò, anche le molteplici accuse rivolte alle Associazioni di categoria, alle quali “i più inesperti di tutti” imputavano l’assenza di un’azione votata alla supplenza associativa rispetto alla carenza di imprenditorialità dei singoli (tanto per citarne qualcuna, azioni giudiziarie collettive, solo per non assumersi tale onere in proprio, strategie di rapporti istituzionali che avrebbero richiesto notevoli risorse finanziarie sollecitate come “baratto” alla futura ed eventuale tessera).

AS.TRO mantiene questa “barra”, ma grazie alla sua crescita “politica”, può iniziare a percorrere quelle nuove strade che una rappresentanza di imprenditori può intraprendere concretamente solo quando raggiunge un “seguito” organizzato e strutturato tanto della propria dirigenza quanto della propria base, che affianchi l’ortodossia ostinata dei valori espressi dalla Presidenza.

Dall’8 Luglio, giorno che tra qualche anno mi auguro possa diventare una data da ricordare all’interno dell’Associazione degli operatori del gioco Lecito, si è fatto proprio questo; l’imprenditoria è scesa in campo, ha deciso di affiancare la Presidenza, per sostenerla in un cammino che necessitava di quel supporto che solo chi “fa azienda” può dare, perché solo chi “fa azienda” intuisce certi momenti “caldi” di un mercato che da “prigione” può diventare qualcosa di “diverso” e più lineare.

Si è partiti dal “prodotto” e per adesso la nostra attenzione (almeno a livello di esterna rendicontazione) si focalizza sul percorso mirato a restituire il mercato agli operatori del mercato, affermando l’”unico” principio che al gestore conviene che si affermi (sempre intendendosi per gestore un imprenditore votato alla industrializzazione dei propri processi aziendali e mentali).
I “prodotti” devono essere garantiti, perché se le certificazioni di liceità attengono alla sfera della P.A., la validità intrinseca degli stessi è questione esclusiva del mercato, e solo “scegliendo” il prodotto garantito si sostiene la domanda di “qualità”, emarginando quella del “low cost”, che tanti danni ha procurato a chi fa impresa.
Del resto anche da relazioni del tavolo tecnico di AS.TRO al nostro Direttivo è spesso emerso il desiderio di “fare prodotti validi”, unitamente al “disagio” di non poter confidare su un congruo apprezzamento di tale scelta.
Dall’8 luglio si lavora per sostenere chi si propone sul mercato con criteri innovativi di produzione, distribuzione, assistenza e garanzia del prodotto, forti dell’appoggio derivante dalla coesione associativa e da indagini che ci rivelano l’esistenza di industrie pronte a soddisfare queste richieste.

Per questo motivo mi sento di poter smentire, ma soprattutto non comprendere chi vorrebbe interpretare questa presa di posizione come avversione ad una “categoria” amica come quella dei produttori, alla quale si rivolge l’invito a considerare il nostro lavoro come alta attestazione di stima dell’industria della costruzione, ovviamente non generalizzata, ma positivamente valutabile in termini di impegno del mercato a premiare la qualità dei prodotti, ovvero la parte sana del comparto produzione.

Dopo la stesura del “contratto tipo” di fornitura che verrà pubblicato sul sito di AS.TRO, proprio per veicolare in forma asettica le “condizioni” a cui il gruppo – AS.TRO intende approcciarsi nei confronti dell’acquisto dei prodotti, verranno altresì pubblicate le aziende che si riveleranno aderenti e accettanti le stesse.

Il sostegno alla qualità garantita (e lasciamo perdere quella certificata o peggio auto-certificata), partirà proprio dalla comunicazione istituzionale dell’Associazione, il cui impegno a incentivare il virtuosismo imprenditoriale dei gestori non nasce certo da ieri.

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