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Preu e scaglioni di abbattimento: quanto sara’ il preu per il 2010?

12 Novembre 2010

Come noto, l’applicazione pratica della legge relativa ai c.d. scaglioni – preu, NON è demandata a ulteriori e onirici provvedimenti, ma è già sedimentata in un iter amministrativo sancito dal decreto AAMS del 11 marzo 2010.
Tale provvedimento spiega come “allocare” i vari importi della raccolta nelle rispettive aliquote, e come ri-determinare ex post quel 12,6% provvisoriamente prelevato durante l’anno.
Conoscendo il sistema, non servono che i dati della raccolta per completare l’operazione.
I dati definitivi ovviamente non ci sono, ma esistono due evidenze numeriche consolidate:
–    La raccolta 2008 (certificata) da assoggettare (essa sola) al 12,6%;
–    Il trend medio mensile della raccolta evincibile dai primi 10 mesi dell’anno, da cui si ricava esattamente l’ordine di grandezza del dato numerico relativo al 2010;
A quanto scenderebbe il PREU, se, per esempio, si realizzasse una raccolta di 30 miliardi di euro (ovvero gli attuali 2.500 milioni di media -mese x12 mesi)?

Il risultato sarà reso noto alla riunione AS.TRO del 22 novembre a MILANO, dallo staff dell’Associazione che ha predisposto il foglio di calcolo, nell’auspicio che anche la rilevazione numerica del mese di Ottobre (di imminente uscita da parte di AAMS), possa confermare il trend registrato nel periodo GENNAIO-SETTEMBRE.

Attualmente è solo opportuno anticipare che l’aliquota scenderà non solo sotto il 12,6% che i gestori hanno prelevato all’esercente e versato al Concessionario, ma anche al di sotto del 12,43% che ha caratterizzato il 2009.
Il gestore, pertanto, deve sapere che ad APRILE 2011 riceverà una compensazione – contabile superiore a quella ricevuta ad Aprile 2010, probabilmente di molto superiore. Due considerazioni impongono questa previsione:
–    Da un lato, l’aliquota non sarà il 12,43, ma sarà più bassa (ovvero lo storno non sarà quello del 0,17% del coin in, ma più alto);
–    Dall’altro lato, lo storno sarà calcolato su una base di COIN IN più alta, verosimilmente del 10-15% più alta di quella del 2009.
AS.TRO, pertanto, si auspica di poter dimostrare – con i numeri – che gli “affossatori intellettuali” della legge sugli scaglioni (e delle relative associazioni di categoria accettanti la soluzione governativa all’epoca ideata per attutire il contraccolpo del finanziamento CONI-UNIRE), hanno reso un pessimo servizio al settore.
La loro “contumelia”, infatti, ha incentivato l’individualismo degli operatori, e una patetica idea di lotta di classe del gestore, alla quale si imputa la persistente presenza proprio di quella illegalità che sottrae volume di raccolta al censimento pubblico, relegando la “legge sugli scaglioni” a parziale indennizzo, rispetto alle sue potenzialità tecniche di “strumento di rilancio economico” del settore.
E’ grazie a loro (e non alle VLT) che esistono ancora i tornei di poker, i comma sei A “finti”, gli internet – point dedicati ai casinò on line, le scommesse senza autorizzazione AAMS, e tutte le altre forme di distrazione del denaro degli italiani dal circuito legale della raccolta telematica.
E’ a loro che i gestori – industriali imputano il fatto che lo scalone 2010 non sarà fonte di guadagno, ma solo di abbattimento dell’inasprimento fiscale ideato per soccorrere l’UNIRE.

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