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Preu slot al 20% per finanziare il Demanio Marittimo: ecco le proposte della lobby antagonista del gioco lecito

29 Febbraio 2012

Per credere ad una notizia del genere bisogna leggere un atto ufficiale, altrimenti nessuno la prenderebbe mai in considerazione. Ecco quindi che pare opportuno segnalarne i percorsi attraverso i quali scaricare dal sito del Senato l’emendamento presentato dai Senatori FILIPPI e ARMATO di cui si riporta il testo integrale.
«Art. 60-bis.
1. Ai fini della più proficua gestione dei beni del demanio marittimo destinati all’esercizio di attività di nautica da diporto, al rilascio di titoli concessori si provvede con procedura di evidenza pubblica mediante comparazione delle istanze concorrenti con il criterio dell’offerta più vantaggiosa, in relazione alla qualità dei servizi offerti, al piano degli investimenti, alla unitarietà ed economicità della gestione.
2. All’articolo 3, comma 8, capoverso 2-bis, del decreto legge 13 maggio 2011, la lettera b) è soppressa.
3. Ai maggiori oneri di cui al comma 2, valutati in 10 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012, si provvede, fino a concorrenza dei relativi oneri, a valere sulle maggiori entrate di cui al comma 4.
4. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge, il prelievo erariale unico di cui all’articolo 39, comma 13, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e successive modificazioni, è fissato in misura pari al 20 per cento delle somme giocate».
(emendamento numero 60.0.14. in TOMO C – bozza emendamenti al disegno di legge A.S. 3110 “Conversione in Legge del decreto – legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, in www.senato.it)
L’emendamento in sé non preoccupa vista la sua evidente mostruosità, consistente nel paragonare una esigenza di maggior gettito di qualche decina di milioni di euro al raddoppio del PREU vigente (ovvero qualche miliardo), con ciò rilevando il lavoro approssimativo e frettoloso compiuto dalla lobby anti-gioco lecito sui rispettivi referenti. Ciò che allarma è il costante riferimento all’inasprimento fiscale sulle slot per finanziare qualsiasi idea o iniziativa, dalle più meritevoli alle più fantasiose, a prescindere dal contesto normativo in discussione, sia esso tributario, finanziario, economico, o come in questo caso “infrastrutturale”. Ciò dimostra l’esistenza di un ben preciso coordinamento tra i gruppi di pressione, peraltro cortesemente invitati dal Presidente del Senato ad allontanarsi dai luoghi di lavoro delle Commissioni, in virtù del quale qualsiasi percorso lobbistico ha acquisto, come know – how consolidato, il bilanciamento delle rispettive istanze con l’innalzamento del PREU sulle slot.
Ciò dimostra, altresì, il dato politico attinente la sostanziale trasversalità del concetto intellettuale in virtù del quale le tasse sulle slot non fanno male a nessuno, e se si innalzano nessuno se ne duole.
La discussione sugli emendamenti richiederà ancora tempo, e non è ancora il momento per spendere argomentazioni più approfondite sul punto, le quali sicuramente saranno articolate nel corso della prossima settimana. Sino ad allora, AS.TRO ribadisce la propria linea politica sulla quale verrà costruita una innovativa campagna di comunicazione a tutela della figura del gestore: gli operatori di AS.TRO lavorano onestamente, abbinando il rispetto della legge al rispetto dell’utenza e del territorio in cui esercitano una attività che consente allo Stato di guadagnare 12 volte di più di loro (1% ricavo medio dell’azienda di gestione a fronte del PREU al 12,6%).

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