Skip to main content
Logo Confindustria
Know your limit. Play within it.

Professione gestore di slot e professione gestore di gioco: passato e futuro di una categoria

28 Aprile 2010

AS.TRO è da tempo impegnata in una campagna di sensibilizzazione degli operatori del gioco lecito, affinché si affermi una maggiore cultura imprenditoriale tra i gestori, richiedente sforzi a 360 gradi, sia in termini di dedizione allo studio delle regole aziendali sia in termini di evoluzione delle dinamiche di impresa.
In modo molto riassuntivo, e volutamente non esaustivo, ci si è talvolta espressi in termini di “evoluzione del gestore” da artigiano a industriale, unicamente per rendere l’idea dello sforzo che un’azienda deve porre in essere per garantirsi un futuro “a prescindere dalle condizioni mutevoli del mercato” (con ciò intendendosi anche l’evolversi dello specifico prodotto di gioco con cui si è chiamati ad operare).
Posto che il mondo economico non è “gestore – centrico”, come non è “centrico” rispetto a nessun comparto (e in Italia questa regola è oltremodo severa), AS.TRO si preoccupa di instillare nei gestori la convinzione che il “diritto di impresa” (distinto dal diritto al lavoro) non sia una prerogativa inalienabile dell’uomo traducibile solo nel diritto “a fare sempre la stessa cosa alle medesime condizioni”, smentendo i sostenitori della “purezza” della razza dell’automatico, (a loro dire fondata sull’arrangiarsi e su una inventiva che consenta il guadagno il più “netto” possibile).
Chi attacca le associazioni e le rappresentanze di categoria perché non tutelano il diritto del gestore a restare un “immanente e persistente” raccoglitore non riconosciuto giuridicamente, esposto a mille rischi ma libero di essere un anarchico delle relazioni con il barista (cui offre prodotti di gioco peraltro non suoi ma dello Stato), tutela posizioni comprensibili, ma soccombenti.
E’ comprensibile che una azienda di piccole dimensioni, che al suo interno non ospita alcuna capacità di innovazione tecnologica, né di comprensione dell’evoluzione del mercato, si senta schiacciata dal peso delle regole, dal peso della pressione fiscale, dal peso degli incombenti gestionali che senza professionalità sono inaffrontabili, dal peso dei controlli, dall’oppressione persistente che ogni errore (come ogni ritardo) costi enormemente rispetto all’incidenza specifica dello stesso.
E’ comprensibile che tale azienda si senta rappresentata da chi punta il dito contro quelle stesse Istituzioni che consentono al gioco di esistere alla luce del sole, contro le realtà aziendali che crescono e che vincono i bandi di gara per l’affidamento delle concessioni, contro la Politica che condanna alla c.d. povertà persone che vivevano nel lusso al tempo dei videopoker.
Tutto ciò è comprensibile, ma il futuro va in un’altra direzione, e procede così speditamente che nemmeno si volta indietro a constatare la distanza già frapposta tra le vecchie logiche e le inevitabili evoluzioni introdotte dal sistema gioco lecito, proprio perché le considera già superate.
Il compito di una associazione “normale”, quindi, che non può proporsi di raggruppare se non chi ha voglia e capacità di adeguarsi al sistema (anziché combatterlo a guerra già persa), è quello di aiutare l’operatore a comprendere il futuro; se poi l’associazione ha anche sufficienti risorse, allora ha il dovere anche di offrire agli operatori qualche strumento utile per aggiornarsi e orientarsi tra le varie soluzioni che garantiscano una evoluzione aziendale idonea a stare al passo coi tempi.
AS.TRO ritiene che prospettare ai propri iscritti i servizi di Confindustria, spronandoli a trasformare una azienda che gestisce “cose” (le slot), in una azienda che deve gestire un servizio (il gioco), sia il modo migliore per veicolare un messaggio alternativo rispetto alle nostalgie: un messaggio in cui sia chiaro che l’operatore, per stare sul mercato, deve trasformarsi in un cultore del gioco, con conoscenza e preparazione (anche giuridica e amministrativa, unitamente alle accortezze relative all’impatto sociale del gioco e alla simbiosi collaborativa con gli organi di controllo), sufficienti per comprendere come “si mette in campo l’erogazione di un servizio”.
Il futuro che si prospetta, pertanto, è difficile come non è facile il futuro per l’imprenditore italiano in quanto tale, in quanto organizzarsi, strutturarsi, evolversi costa molta fatica.
Tuttavia, una riflessione dovrebbe sgombrare il campo da ogni residuo dubbio: se l’imprenditore in quanto tale non può mai permettersi alcun rilassamento, potrà mai permetterselo l’operatore di un prodotto che, da “vizio e reato”, è stato strasformato in Industria (ovvero imposto alla collettività dei benpensanti), da una coraggiosa scelta politica ?
E se l’operatore del gioco deve sempre stare “sul chi vive”, potrà mai permettersi di guardare indietro quel gestore che ancora deve ottenere la “patente di ufficiale subappaltatore” del prodotto di gioco? Ovviamente no.
Il senso della riflessione offerta a tutti gli iscritti di AS.TRO è pertanto il seguente: tra automatico e sistema gioco lecito c’è una differenza sostanziale: il primo ha perso legittimazione di esistere, il secondo cerca continuamente imprese che rispondano a certi requisiti.
Alla individuale libertà si lascia l’incombente di decifrare se AS.TRO sia nella giusta direzione.

 

I NOSTRI PARTNER

Logo snaitech
Logo Astro
Logo codere
Logo ASTRO