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Una cultura nuova sui pagamenti per crescere ed investire

4 Novembre 2010

Il 20 ottobre il Parlamento europeo ha approvato la direttiva “Lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali”, che ora passerà al vaglio del Consiglio. Le nuove norme prevedono, tra l’altro, un limite generale di 30 giorni e una penalità per le amministrazioni pubbliche che adempiono oltre il sessantesimo giorno, con l’interesse legale all’8 per cento. La Federazione ha affrontato da tempo questa criticità facendosene interprete nei confronti di Confindustria, che l’ha recepita inserendola tra le sue priorità, nonché verso le istituzioni e i media. Ha anche elaborato proposte sulla certificazione del credito e sull’accesso al factoring, con primi parziali risultati che sono contenuti nell’ultima manovra economica e riguardano il carattere “strutturale” della certificazione fornita da Regioni, enti locali e di servizio sanitario nazionale, nonché la possibilità di effettuare la compensazione dei crediti non prescritti per somministrazione di forniture e appalti nei confronti degli stessi enti. È ora auspicabile, per riprendere le parole della relatrice del provvedimento, Barbara Weiler, “una cultura nuova sui pagamenti” che dia alle aziende più piccole non solo diritti di sopravvivenza, ma condizioni di crescita per investire in nuovi posti di lavoro. Vale la pena di ricordare che nei Servizi Innovativi e Tecnologici il tempo medio di pagamento da parte della PA è di 233 giorni ed è in continua crescita (+5% nel 2007 e +10% nel 2008). L’ammontare complessivo dei crediti vantati dal nostro settore verso la PA è di 4,9 MLD€. Anche questo trend è in crescita (+18% nel 2007 e +7% nel 2008). È poi significativo il confronto con i principali Paesi europei: il tempo medio di pagamento da parte della PA in Italia è di 130 giorni a fronte dei 53 giorni di Francia, Germania e UK (Fonte: Intrum justitia). Gli Stati membri avranno due anni per conformarsi alle nuove regole, ma è auspicabile che, fin da gennaio p.v., esse trovino recepimento negli ordinamenti nazionali. La Federazione vigilerà affinché il recepimento non modifichi gli obiettivi stringenti della Direttiva.

Il Parlamento europeo ha approvato il 20 ottobre la direttiva relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali

I nuovi termini di pagamento

Nelle relazioni “business to business” sarà possibile estendere il limite previsto di 30 giorni a 60 solo se le parti sono d’accordo e se previsto espressamente dal contratto. L’estensione è possibile anche oltre i 60 giorni se “espressamente concordata” col creditore nel contratto di vendita e se non risulta essere “fortemente ingiusta” nei confronti dello stesso creditore. Anche per il settore pubblico, la regola generale è di 30 giorni, ma le eccezioni sono regolate in maniera più severa: qualsiasi estensione del termine di pagamento deve essere non solo espressamente prevista, ma anche “oggettivamente giustificata”. I deputati hanno ottenuto che nessuna deroga, nel settore pubblico, vada comunque oltre i 60 giorni.

Esenzioni per i servizi sanitari pubblici

Gli Stati membri saranno liberi di determinare un termine di pagamento di massimo 60 giorni per gli enti pubblici che offrono servizi di sanità pubblica. Tale eccezione è giustificata dalla natura particolare di entità come gli ospedali pubblici, che sono finanziati, in larga misura, da rimborsi ottenuti attraverso il sistema sanitario nazionale.

Tassi d’interesse e periodi di verifica

Il Parlamento ha spinto con successo il Consiglio ad accettare un tasso d’interesse legale di almeno l’8%. Il creditore avrà anche il diritto di ottenere dal debitore una somma di almeno €40 per coprire i costi di recupero del debito. Il periodo necessario per la verifica che i beni e i servizi venduti corrispondano ai termini previsti nel contratto è stato fissato a 30 giorni. Il periodo può essere esteso nel caso specifico di contratti complessi, ma solo se tale possibilità è espressamente concordata e se non è “fortemente ingiusta” verso il creditore.

Prossime tappe

L’accordo approvato deve ora essere formalmente adottato dal Consiglio. La nuova direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sul Gazzetta ufficiale dell’UE. Gli Stati membri avranno poi due anni per conformarsi alle nuove regole. La relatrice Barbara Weiler (S&D, DE) ha detto durante il dibattito: “La presente direttiva spianerà la strada a una cultura nuova sui pagamenti: abbiamo voluto garantire che i diritti delle aziende più piccole siano rispettati al fine di migliorare la liquidità e creare un clima migliore per gli investimenti in nuovi posti di lavoro”. La relatrice ha inoltre sottolineato che non è in alcun modo intenzione del Parlamento di far durare il periodo di attuazione delle nuove regole due anni: “Da gennaio gli Stati membri dovrebbero iniziare il recepimento”, ha concluso. Per oltre un anno, i deputati hanno spinto per l’adozione di regole severe e chiare sui termini di pagamento, al fine di migliorare la solvibilità e aiutare le imprese creditrici. L’accordo ha ricevuto il sostegno di tutti i gruppi politici ed è stato adottato con 612 voti in favore, 12 contrari e 21 astensioni.Il testo adottato dal Parlamento è reperibile al seguente link

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