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Veneto, nuova legge sul gioco: le dichiarazioni del consigliere As.tro Michele Cattaruzza

18 Settembre 2018

“Il Decreto ‘Dignità’ ha stabilito che, entro pochi mesi, il Governo dovrà intervenire a livello nazionale per il riordino unitario del settore, eppure la Regione Veneto si appresta a varare una normativa restrittiva dell’offerta di gioco lecito distribuito tramite congegni, ponendosi – nonostante gli scarsi risultati raggiunti – sulla stessa scia di altre Amministrazioni regionali che hanno deciso di combattere il gioco patologico, con strumenti inefficaci quali il distanziometro”.

E’ questo il commento di Michele Cattaruzza, Consigliere As.Tro con delega alla Regione Veneto, alle dichiarazioni dell’Assessore regionale Manuela Lanzarin, prima proponente del DDL licenziato dalla Giunta regionale ed inviato, in questi giorni, al Consiglio regionale per la sua approvazione definitiva.

I 15 articoli della legge-quadro proposta dalla Giunta prevedono distanze minime dei punti di gioco dai luoghi di aggregazione sociale (300 metri nei comuni più piccoli, 500 in quelli con oltre 5 mila abitanti), stop alle aperture ininterrotte delle sale gioco e niente pubblicità di vincite, obbligo di vetrine trasparenti per le sale e le agenzie di scommesse, Irap maggiorata dello 0,92% per gli esercenti che ospitano apparecchi da gioco lecito. In materia urbanistica e di regolamentazione amministrativa, il disegno di legge rimanda ai Comuni, che possono individuare criteri per la dislocazione territoriale dei punti di gioco e prevedere incentivi e forme premiali per gli esercenti che disinstallano gli apparecchi. Le sanzioni previste per le violazioni o la mancata osservanza della legge potranno arrivare fino a 6 mila euro.

”Misure come il distanziometro ed i limiti orari – continua Cattaruzza – oltre ad essere inefficaci sul fronte della lotta al Gap, sono controproducenti e dannose. In tutti i territori che hanno limitato il gioco infatti, si è assistito al riemergere del circuito illegale e, cosa peggiore, allo smantellamento delle aziende di gioco che presidiano il territorio e creano occupazione. Come Associazione siamo pronti a mettere a disposizione le nostre esperienze e competenze e chiediamo fin da subito un confronto con l’Amministrazione regionale, per cercare insieme delle soluzioni che siano efficaci nella lotta al Gap e capaci di tenere in considerazione i vari interessi in gioco, trovando così un punto di equilibrio”.

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