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💥 L'INTERVENTO DI MASSIMILIANO PUCCI (PRES. AS.TRO - CONFINDUSTRIA SIT) ALL'EVENTO DI PRESENTAZIONE DELL’INDAGINE ‘VIETATO AI MINORI", REALIZZATO DAL MOIGE IN COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO PIEPOLI

Pubblichiamo di seguito l'intervento di Massimiliano Pucci (Pres. Astro - confindustria SIT) all'evento di presentazione dell'indagine "Vietato ai Minori" realizzato dal Moige in collaborazione con l'Istituto Piepoli, che si è tenuto oggi 18 novembre 2025 a Roma presso la Camera dei Deputati.


“Un sincero e sentito ringraziamento, anche a nome di tutti gli iscritti dell’associazione che rappresento, al Dott. Affinita e all'intera associazione MOIGE per l’assiduo impegno che dedicano per promuovere, in tutti gli ambiti sociali, la tutela dei minori e, in particolar modo, del loro sviluppo psicologico, emozionale e comportamentale. 

 

Ho accettato l’invito a partecipare a questo convegno con l’intento di conoscere e poter meglio approfondire ciò che per me e per l’associazione che presiedo non è semplicemente un problema, ma il problema.

Cormac Mc Carthy diceva che la barbarie inizia quando smettiamo di dire grazie o buonasera o buongiorno.

Per me la barbarie inizia quando smettiamo di preoccuparci della parte fragile della nostra società, di cui i minori sono la componente più sensibile, in quanto immagine riflessa della proiezione futura della società stessa.

Quello che sto ascoltando oggi non fa che rinforzare la mia consapevolezza sul fatto che, da parte nostra, come operatori del gioco lecito, il lavoro da fare sul fronte della tutela dei minori è ancora tanto, qualcosa abbiamo già fatto ma, evidentemente, non è ancora abbastanza.

 

Avrei potuto modulare questo intervento rifugiandomi in una confort zone e appellarmi all’esistenza del divieto di gioco per i minori e alle pesanti sanzioni che conseguono alla sua violazione, ai significativi sbarramenti che il gioco on line legale pone contro il gioco minorile, ai corsi di formazione, a cui la nostra associazione partecipa fornendo anche il personale docente, in cui l’argomento della tutela dei minori assume una posizione centrale.

Ma sarebbe da ipocriti pensare che tutto questo possa essere sufficiente.

Serve, invece, quel quid pluris che io individuo nel confronto continuativo tra tutte le parti interessate.

 

Non siamo al cospetto di un problema che si può affrontare limitandosi a soluzioni “verticali” come quelle rappresentate dai divieti.

È un problema che va affrontato anche, se non soprattutto, attraverso una visione “orizzontale”, nel senso che tutte le componenti della società devono sentirsene coinvolte: tutte le associazioni di categoria che, come la nostra, si occupano di settori imprenditoriali che hanno a che fare con prodotti sensibili, gli addetti ai punti vendita di prodotti sensibili, le famiglie, la scuola e coloro che interagiscono con i giovani in qualsiasi spazio organizzato di aggregazione.

Dobbiamo, in sostanza, sentirci tutti “ingaggiati” dal problema, ed impegnati a tracciare percorsi virtuosi.

Il concetto di visione “orizzontale” implica, a mio avviso, anche la necessità di inquadrare il problema all’interno della cornice più ampia del disagio giovanile che sta caratterizzando, con dimensioni preoccupanti, la società contemporanea. Stanno aumentando i giovani affetti da forme di dipendenza (droga, alcol, gioco, ecc.) e, dato ancora più preoccupante, stanno emergendo nuove forme di dipendenza che coinvolgono principalmente i giovani (come, ad esempio, tra le tante, la dipendenza dai social e dalla pornografia). Tutto è indicativo di un disagio che trova conferma anche, come leggevo giorni fa sul Corriere della Sera, nel raddoppio del consumo degli psicofarmaci tra i giovani rispetto al 2016.

 

Per quanto riguarda il gioco, dobbiamo lavorare insieme, ognuno nei suoi ambiti di intervento, su quegli aspetti problematici che emergono dall’indagine condotta dall’Istituto Piepoli, secondo cui:

·      il 19% di minori crede che giocare frequentemente non abbia effetti negativi

·      il 17% dei giovani non sa che ai minori è vietato giocare

·      l’8% non sa che è vietato entrare in una sala giochi

·      il 29% dei minori interpellati è entrato in una sala giochi nonostante il divieto

·      il 12% dei minori ha già giocato on line

AS.TRO, l’associazione che rappresento, dovrà, dal canto suo, lavorare su quel

·      50% di soggetti che, secondo l’Istituto Piepoli, hanno venduto gioco ai minori

·      68% dei rivenditori che, sempre secondo l’Istituto Piepoli, non hanno spiegato i rischi del gioco ai minori

Ma per portare avanti questo compito abbiamo bisogno di approfondimenti, tant'è vero che abbiamo già messo in moto gli strumenti di cui ci siamo dotati attraverso la nostra Data Room per approfondire le conoscenze di quella fascia sociale che è indispensabile tutelare di più e meglio di quanto avviene oggi.

Tra questi strumenti disponiamo di un software che, indagando nella rete, è in grado di monitorare come, all’interno di quel mondo, le dinamiche giovanili si esprimono. Quindi, non si tratta soltanto di approfondire il rapporto tra i giovani e l’alcol, il gioco e gli stupefacenti ma di estendere l’oggetto di indagine a tutte le tendenze che caratterizzano il mondo giovanile.

 

Apprendo dal “Libro Blu” di ADM che nel 2023 sono stati eseguiti 12.360 controlli finalizzati all’individuazione delle violazioni del divieto di gioco minorile e sono state irrogate 113 sanzioni (ossia il 9% rispetto ai controlli effettuati).

Il mio impegno, e quello dell’associazione che rappresento, è quello di rivederci il prossimo anno e raccontare del dimezzamento, se non, addirittura, dell’azzeramento degli accertamenti delle violazioni”.




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