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AS.TRO REPLICA ALL’ASSESSORE REGIONALE LOMBARDO AL TERRITORIO E URBANISTICA VIVIANA BECCALOSSI

A seguito dell’articolo di As.Tro in cui, con dati alla mano, si sottolineava il fallimento della legge regionale Lombardia, evidenziando come, per tre anni di seguito, a fronte della riduzione dell'offerta di gioco, ci sia stata un’impennata del numero di malati di Gap, è pervenuta una “bizzarra” risposta dell’Assessore Beccalossi che riportiamo di seguito. "Il numero dei malati di Gioco d'azzardo patologico negli ultimi due anni e' aumentato semplicemente perche' "nella nostra regione - grazie alla legge che abbiamo approvato - e' possibile curarsi gratuitamente. E' iniziato a emergere un fenomeno prima sommerso. Questo dovrebbe far riflettere e non gioire”. (…) I malati di ludopatia vengono qui perche' e' l'unica regione dove possono curarsi e sono sempre pochi rispetto ai dati reali. Chi lancia queste accuse dovrebbe rispondere in coscienza a queste persone e ai loro familiari.” (Il Velino/AGV NEWS Roma 8 luglio 2015). Segue la controreplica dell’Associazione. "Prendiamo atto del motivo che, secondo la Regione Lombardia, giustificherebbe il “quasi” raddoppio del numero di malati di G.A.P., presi in carico dai servizi sanitari regionali, proprio durante i 16 mesi di vigenza della Legge “lombarda” anti-slot. La ragione di ciò sarebbe connessa al fatto che “solo” in Lombardia ci si può curare gratuitamente dal G.A.P. e quindi il numero di “prese in carico” non deriverebbe dagli effetti contro-producenti delle locali Leggi anti-slot, bensì dalla “risaputa” eccellenza sanitaria della Lombardia e dalla “conseguente” migrazione di malati. Siamo lieti di apprendere, quindi, che i malati di G.A.P. in Lombardia potrebbero essere molto di meno di quelli sino ad ora attribuiti, proprio dalla Regione, al rispettivo territorio, ma al tempo stesso si rimarca quanto segue: A)   il G.A.P. è un problema serio sulle cui strategie preventive tutto il settore del gioco lecito sta tentando, da anni, di poter esser coinvolto, così come accade, nei Paesi Civili, ad ogni “industria” (che per definizione genera impatti); B)   il G.A.P. è una dipendenza, che, in quanto tale, può essere trattata “solo” dai SERD, gratuitamente e in tutta in Italia e, tra l’altro, almeno altre 5 Regioni sono storicamente all’avanguardia in tale campo, da molto più tempo della Lombardia (Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Trentino Alto Adige); C)   tutte le prestazioni sanitarie rese a cittadini non residenti in Regione sono documentate e oggetto di “compensazioni reciproche” tra Regioni, di cui cercheremo evidenza nel bilancio Lombardo, benché basti frequentare i SERD per appurare la “residenza” dei relativi assistiti; Alla luce di tutto ciò si rinnova l’invito a considerare la possibilità (tutt’altro che peregrina) che il Legislatore Regionale abbia semplicemente “sbagliato” l’impianto della propria Legge anti-slot, partendo da un fine nobile, ma adottando strumenti errati. Esortando alla presa d’atto di possibili errori, in luogo dell’ostinazione a nasconderli, ci si auspica che si condivida il fatto che il bene dei cittadini passa per Leggi che funzionano e non da provvedimenti che necessitano di difese tanto ardite quanto confutabili. Al cospetto di un “fine condiviso” (il contrasto al G.A.P.) che accomuna Istituzioni e industria, la vera eccellenza legislativa si apprezza per la sua idoneità a tutelare la legalità, l’occupazione, l’Erario, la Salute. Per tali fini AS.TRO – Confindustria sit è sempre a disposizione.

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